Lettere al giornale

Il Liceo Romagnosi non è affatto così

La Stampa 5.3.2010

In qualità di docenti del Romagnosi, increduli ed esterrefatti per le gravissime esternazioni riportate nell’articolo-intervista alla Dirigente e apparse sulla Stampa del 03-03-2010 («Preside troppo severa, rivolta nel liceo di Guareschi, pag. 18), nei riguardi degli alunni e dei professori della scuola, con l’intenzione di interpretare i sentimenti della generalità dei colleghi, esprimiamo la nostra profonda indignazione.
In questi mesi abbiamo sempre manifestato la nostra volontà di dialogo e di collaborazione, testimoniata dai verbali degli organi collegiali. Questa disponibilità per il bene della scuola non va confusa con l’assenza di dialettica critica sempre esercitata comunque nelle sedi opportune e nelle forme istituzionalmente corrette.
La Dirigente ha potuto avvalersi della collaborazione dei docenti che hanno messo a disposizione la loro professionalità e capacità progettuale.

Entrando nel merito delle affermazioni rese alla Stampa, precisiamo quanto segue:

Rifiutiamo nel modo più assoluto l’equiparazione delle nostre posizioni alle affermazioni offensive apparse su Facebook di cui naturalmente non hanno responsabilità né i docenti né la stragrande maggioranza degli studenti. Molti di noi, ad oggi, ne ignoravano addirittura l’esistenza.

Smentiamo il fatto che nei locali della scuola circolino liberamente preservativi, spinelli o simili: mai sono state fatte segnalazione al riguardo dalla Dirigente agli organi preposti. [...]

Il ritratto che esce della scuola dall’articolo della Stampa è vergognoso e inaccettabile. Con dubbia professionalità sono state fatte, anche dal giornalista, sommarie conclusioni in virtù delle quali la nostra scuola appare come luogo della «licenza impunita». Abbiamo speso energia e impegno educativo nel corso degli anni al fine di condurre i nostri studenti all’interiorizzazione e alla condivisione delle regole proprie di una convivenza rispettosa. Non è in discussione naturalmente la trasgressione delle regole (divieto di fumo e accesso alle macchinette distributrici) su cui non si può che concordare e su cui concorda anche la larga maggioranza degli alunni. Per le ragioni sopraesposte abbiamo immediatamente chiesto alla prof.ssa Forlani di smentire quanto riportato dalla Stampa, gravemente lesivo della dignità e del prestigio della scuola e di tutte le sue componenti. In caso contrario ci riserviamo di percorrere tutte le strade atte a difendere la nostra professionalità e dignità.

PROF.SSA EMANUELA GIUFFREDI A NOME DEI COLLEGHI

 

Parlavo della scuola in termini generali

Finalmente la mia voce nel deserto è diventata pubblica. Ho creduto nelle regole e nella forza morale della mia linea educativa. A proposito delle parole «preservativi, canne e spinelli dappertutto» sono stata mal interpretata. Si è trattato di un discorso generale sulla scuola di oggi, spesso infangata da questo triste fenomeno. Non mi riferivo assolutamente al Liceo Romagnosi e non mi sarei mai permessa di connotare tanto negativamente la scuola che dirigo e che vorrei con tutto il cuore fosse la migliore. La frase «la dittatura dei maiali» non è mai uscita dalla mia bocca. Io rappresento le istituzioni e sono in continuo contatto con l’Autorità Scolastica, per garantire ordine e serenità all’interno della scuola. Con stima.

MARIA GIOVANNA FORLANI