Debiti scolastici, famiglie preoccupate
e scuole in subbuglio.
La Stampa del
18.3.2008
ROMA - Famiglie preoccupate, studenti in
tensione, scuole ovunque in subbuglio: è quanto emerge di un’inchiesta
condotta dal giornale “La Tecnica della scuola”, nelle scuole
superiori delle principali città italiane, per capire quali problemi
sta producendo l’organizzazione dei corsi di recupero introdotti ad
ottobre dal ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni.
L’inchiesta fa registrare un
disagio diffuso, presente variamente presso tutte le scuole medie
superiori, in parte dovuto alla novità dell’iniziativa ministeriale,
in parte dovuto alla pesante e ormai non più sostenibile eredità
degli scorsi anni.
La maggior parte degli istituti sta vivendo una situazione
estremamente confusa in cui le scuole faticano ad orientarsi: «i
problemi che l’inchiesta registra e racconta - spiega Calogero Virzì,
tra i curatori dell’inchiesta - sono molti per inadeguatezza di
risorse, dubbi interpretativi sulle norme e rischio incombente di
ricorsi contro le bocciature».
Le città prese in considerazione sono state Torino, Venezia, Milano,
Genova, Bologna, Roma, Napoli, Bari, Cagliari e Palermo; in ogni
capoluogo sono stati contattati i dirigenti delle tre tipologie di
scuole medie-superiori: licei, istituti tecnici e istituti
professionali.
Preoccupano non poco le percentuali registrate. Ad iniziare da
quella del 53,4% di istituti interpellati secondo cui le risorse
finanziarie non sono ritenute adeguate per fare fronte al fabbisogno
di corsi di sostegno e di recupero.
«E questo dato - spiega il redattore del giornale di Catania -
conferma le criticità presenti soprattutto negli indirizzi tecnici e
professionali per i quali servirebbero risorse compensative.
Il 63,4% dei presidi ha poi dichiarato che i professori interni sono
disponibili in numero adeguato per gestire tutti i corsi di sostegno
e di recupero durante l’anno, ma per i corsi estivi si preannuncia
(soprattutto se fatti ad agosto) un quasi totale disimpegno dei
docenti interni, nonostante l’appeal dei 50 euro lordi di compenso
orario. I presidi ritengono anche che vi saranno problemi sul fronte
degli organici: nel 53,4% delle scuole si ritiene che i corsi di
recupero avranno un’incidenza negativa sulla formazione delle classi
e degli organici.
«Tale dato - sottolinea Virzì - è preoccupante soprattutto negli
istituti tecnici e professionali dove le percentuali degli alunni
con debiti, che saranno bocciati allo scrutinio finale, sono di gran
lunga superiori a quelle dei licei».
Negli ultimi anni circa il 40% degli studenti (circa 760.000
ragazzi) veniva ormai promosso con almeno un debito e solo uno su
quattro riusciva poi a recuperare le carenze accumulate durante
l’anno scolastico successivo.