La percentuale limite di bocciati.
di Vincenzo Pascuzzi da
AetnaNet,
22/11/2007
Alessandra Migliozzi , su
ItaliaOggi del 20.11.2007 (1),
ipotizza per il prossimo anno un boom di bocciati e di ripetenti (+
30%) come conseguenza dell’applicazione delle recenti norme emanate
dal ministro Fioroni per il recupero dei debiti formativi (D.M. n.
80/3.10.2007 e O.M. n. 92/5.11.2007).
Infatti, considerazioni teoriche di massima sui dati disponibili
porterebbero alle ipotesi o previsioni suddette se non peggio. Il
ministro cita da 1.050.000 a 1.100.000 di alunni con debiti formativi
solamente _ dei quali poi li salda . Ammettiamo ora che l’iniziativa
ministeriale, imperniata su dosi massicce di attività di sostegno e
recupero e su serie promesse o minacce di bocciature a fine agosto,
abbia un buon esito positivo, recuperi cioè ancora _ dei debitori,
resterebbero ben 500.000 (!) alunni da bocciare. I bocciati
aumenterebbero del 120% arrivando a 900.000!! Un aumento del 30%
(solo) di bocciati e ripetenti richiederebbe un successo strepitoso
dell’iniziativa di recupero. Cioè recuperare il 90% dei
debitori:1.000.000 su 1.100.000. Assolutamente irrealistico.
In pratica, non credo che si verificherà nemmeno l’ipotesi prospettata
da ItaliaOggi del 30%. Infatti la scuola italiana ha già raggiunto –
secondo me – una percentuale di bocciature elevata che possiamo
indicare come “percentuale limite”. Qualcosa di analogo alla “velocità
limite di caduta”, che si studia in Fisica (2), ed è relativa ad un
corpo, un oggetto che cade in presenza di attrito atmosferico.
L’esistenza di questa “percentuale limite di bocciati” non superabile
per motivi “fisiologici” potrà vanificare l’iniziativa del ministro,
che pure ha focalizzato il problema ed ha avuto buone intenzioni di
affrontarlo e risolverlo. Dai dati del MPI, tale percentuale
attualmente è pari a circa il 14% per le classi del superiore e del
18% per la sola prima classe. In prima circa un alunno su cinque viene
bocciato, se si escludono i ripetenti: uno su quattro! Anche volendo,
non si può andare oltre.
Questa situazione è determinata, oltre che dalla preparazione
insufficiente degli alunni che trascina verso il basso i programmi
effettivamente svolti e gli obiettivi didattici perseguiti, anche dal
giustificato timore delle scuole di perdere classi e dover poi ridurre
l’organico compromettendo i risultati del c.d. orientamento presso le
scuole medie dalle quali attingono anno per anno iscrizioni di alunni.
Ancora non è chiaro come le scuole recepiranno e daranno attuazione a
quanto disposto dal ministro. Stanno emergendo perplessità e critiche
sia agli aspetti tecnici e organizzativi sia a quelli economici. In
particolare, pur avendo il ministro portato da 150 a 210 milioni di
euro la somma per finanziare sostegno e recupero, le ore di lezione
dovranno diminuire da 5.300.000 a 4.200.000 a causa dell’aumento (più
che giusto) della retribuzione oraria dei docenti da 28 a 50 euro.
Inoltre, essendo adesso di 15 ore la durata minima di un corso (prima
era anche di 6, 8, 10 ore), quanti alunni bisognerà affollare in un
corso di recupero?
Non si può escludere, ma è poco probabile, un ripensamento
ministeriale consistente nel sospendere o ritardare di un anno le
nuove norme e magari confrontandosi poi con docenti e presidi e
coinvolgendo alunni e genitori. Se ciò non accadrà, le scuole saranno
costrette a fare buon viso a cattivo gioco ma con i vincoli detti. I
bocciati aumenteranno ma di poco: mettiamo il 2 o 3%. I debitori
saranno ampiamente e formalmente condonati direttamente a giugno o a
fine agosto. Il livello reale dell’istruzione peggiorerà.
(1)
Superiori,
verso boom di bocciati.
A. Migliozzi, da ItaliaOggi del 20/11/2007.