Secondo una simulazione di IO,
ai corsi di recupero 3 ragazzi su 10 non sanano le insufficienze
Superiori, verso boom di bocciati.
Dal prossimo anno i ripetenti potrebbero salire
del 30%
di Alessandra Migliozzi, da ItaliaOggi
del 20/11/2007
Una simulazione che ovviamente non può tenere
conto degli eventuali effetti positivi dei corsi di sostegno che in
corso d'anno le scuole sono tenute a realizzare: 15 ore per ogni
debito. Intanto, però, a bocce ferme, emerge un quadro poco
confortante.
Da Nord a Sud la scorsa estate gli studenti sembra abbiano fatto tutt'altro
che studiare per colmare le loro lacune. Al liceo scientifico Kennedy
di Roma, per esempio, le prove di ottobre hanno svelato una evidente
mancanza di impegno. A giugno, in 269 (su circa 900 iscritti) hanno
concluso l'anno con uno o più debiti. Di questi oltre il 50% non ha
superato la prova di riparazione prevista a ottobre. E anche i primi
risultati di quella di novembre presentano solo lievi miglioramenti,
spiega il preside, Francesco Pezzuto. Stessa città, altro istituto.
Al liceo classico Tasso, uno dei più prestigiosi della Capitale, la
situazione è preoccupante. Su 930 alunni che sono passati alla classe
successiva, il 38% a giugno ha collezionato almeno un debito. In tutto
oltre 400 ragazzi che, a ottobre, non se la sono cavata granché alle
prove di verifica: al ginnasio non è passato il 51% degli studenti, al
triennio il 38%. «Il fatto è che oggi gli alunni si sentono tutelati»,
spiega il dirigente Achille Acciavatti, «perché comunque hanno la
promozione garantita e anche le famiglie, così, non sono
responsabilizzate». Anche al Nord le cose non vanno diversamente.
All'istituto tecnico per il turismo Gentileschi di Milano, su 300
studenti (un quarto della popolazione scolastica) con debito oltre il
25% non lo ha colmato alle prove di ottobre. Numeri che ritornano
all'istituto Duca degli Abruzzi di Napoli con il 50% dei somari (ben
1.000 su 1.400 iscritti) che, almeno per ora, sono rimasti tali.
Stessa musica al liceo scientifico Righi di Bologna, il più grande
della città: qui gli alunni sono 1.350, 359 hanno iniziato l'anno con
lacune da colmare, ma solo un centinaio di ragazzi ha riguadagnato la
sufficienza nelle discipline in cui era carente. «La verità è che gli
alunni, fino a ora, nonostante gli sforzi delle scuole per farli
recuperare, non hanno studiato: tanto la promozione restava
garantita», spiega il preside dell'istituto, Domenico Altamura, «ma
con il nuovo decreto targato Fioroni le cose si spera che cambino: gli
alunni dovranno mettersi sotto se non vogliono essere bocciati».