Insegnanti di religione:
vinto il ricorso al Tar contro l’Usr Sicilia.

di Santi Coniglio La Tecnica della Scuola del 17/7/2006

 

Le sentenze del Tar Sicilia (n. 1124/06 e n. 1123/06 del 15 giugno 2006) annullano le graduatorie del concorso per esami e titoli - pubblicate e approvate dal Direttore generale dell’Ufficio scolastico della Sicilia - indetto con D.D.G. del 2/2/2004, a posti di insegnanti di religione cattolica, nella scuola secondaria di I e II grado e nella scuola primaria, con riferimento alla diocesi di Caltagirone. Condannati gli insegnanti non aventi titolo, in solido con l’Amministrazione scolastica.

 

Le sentenze del Tar Sicilia (n. 1124/06 e n. 1123/06 del 15 giugno2006) hanno dato ragione ad alcune decine di insegnanti di religione tra scuola primaria (quattordici ricorrenti) e secondaria di primo e secondo grado (ventinove ricorrenti) che avevano presentato ricorso avverso le graduatorie approvate e pubblicate dal Direttore generale dell’Ufficio scolastico della Sicilia.

Ripercorriamo, in sintesi, la vicenda:

Ultimate le operazioni del concorso, per esami e titoli, indetto con D.D.G. del 2/2/2004, a posti di insegnanti di religione cattolica nella scuola secondaria (di primo e secondo grado) e nella scuola primaria, le commissioni esaminatrici avevano provveduto a formulare le relative graduatorie.

La Direzione scolastica regionale, accogliendo il reclamo di alcuni docenti, ha stravolto l’ordine di graduatoria, valutando loro servizi antecedenti al conseguimento del titolo, o attribuendo punteggi a titoli di studio non previsti dal bando stesso.

E i primi della graduatoria, come inevitabile, si sono ritrovati ultimi, perdendo l’immissione in ruolo.

A questi, che hanno presentato ricorso, il Tar Sicilia ha dato ragione, annullando la graduatoria approvata dalla Direzione scolastica regionale.

Si legge nella sentenza (n. 1124/06): “L’operato dell’Amministrazione ha violato l’interesse legittimo dei ricorrenti ad una corretta formulazione della graduatoria… Pertanto l’Amministrazione dovrà verificare quali, tra i ricorrenti, non hanno avuto assegnato, a seguito della scorretta formulazione della graduatoria, un incarico di insegnamento, e risarcire loro i danni, commisurati agli stipendi non prestati…"

Condannati, inoltre, al pagamento delle spese, in solido con l’Amministrazione Scolastica, gli insegnanti che avevano chiesto il riconoscimento di titoli, giudicati non idonei: 1500 euro per ogni insegnante che ha promosso ricorso al Tar.