Letizia Moratti mi accusa.

di Gaspare Barbiellini Amidei da Il Corriere della Sera dell'8/1/2006

 

Letizia Moratti mi accusa di «gratuito disfattismo». Preoccupante è sempre il deficit mnemonico in una scuola che dovrebbe fare della memoria il suo pilastro.

In cento articoli ho ripetuto la mia convinzione che non bisogna scoraggiarsi davanti alle carenze del sistema e ancora ieri il mio articolo 101, così scortesemente contestato, si apriva chiedendo: «Chi può dire che non fosse necessaria una riforma della scuola in Italia?».

Peccato che lo spazio tiranno abbia lasciato cadere la mia frase conclusiva: «Chi minaccia totali cancellazioni postelettorali della riforma, sarebbe bene rimeditasse le carte dell’Ocse». Moratti si domanda perché io non ho «preso in considerazione i significativi risultati raggiunti negli ultimi anni».

Vedo che i ricordi si illanguidiscono ancor più, dato che perfino nell’intervento di ieri tornavo a ribadire che ritengo positivi i punti programmatici della riforma sul reclutamento dei giovani docenti e sull’intenzione di dare pari dignità ai due percorsi, quello liceale e quello della istruzione e formazione professionale.