Invalsi: Giorgio Israel dice no Marco Barone, xcolpevolex 15.12.2013 Continuano le polemiche "interne" al sistema Invalsi. Gruppi di interesse, espressione di alcuni settori specifici della societā, sono in contrasto tra di loro per controllare l'Invalsi che č il cuore pulsante del Servizio Nazionale di Valutazione. Non vi č stata nessuna discussione democratica, nessuna partecipazione attiva della comunitā scolastica, ma il tutto, come sempre accade, č stato semplicemente calato dall'alto creando contrasti, conflitti e problematiche varie nel settore della scuola. Scuola che necessita di chiarezza e certezza, ma ad oggi la scuola non ha nč chiarezza nč certezza, č in balia di interessi politici, economici, che non hanno minimamente cura delle reali politiche di apprendimento degli studenti. Anzi, da quello che č dato comprendere, vedi il sistema scuola lavoro esteso anche al Liceo, si vuole, in modo metodico e pianificato, curare l'aspetto prevalentemente pragmatico e meno quello teorico ed umanistico.Si vuole conferire prioritā a poche discipline che rischiano di favorire la scuola classista e dove solo in pochi potranno permettersi una preparazione culturale compiuta. Insomma si vuole semplicemente annientare quel poco di buono che abbiamo in Italia, la nostra scuola. Intanto mentre il sistema Invalsi ha favorito mille polemiche, ma anche enormi conflitti, senza dimenticare i carichi di lavoro indebiti nei confronti del personale docente che č chiamato a svolgere mansioni ed attivitā proprie di un istituto terzo, una sorta di somministrazione di personale, a livello verticistico si scatena il putiferio. Non sarebbe il caso di fermare l'Invalsi, visto il caos esistente, visto il mutamento delle strategie? Che senso ha fare e svolgere delle prove Invalsi nel corrente anno scolastico, quando queste, per come strutturate, pensate, rispondono pienamente ad una logica che oggi č stata pienamente contrastata dal MIUR e che probabilmente verrā superata dai nuovi indirizzi che emergeranno? Quella che segue č la lettera di Giorgio Israel come pubblicata sul suo blog e che certamente deve indurre alla riflessione.
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