Permessi ex Legge 104, di A.G. La Tecnica della Scuola, 11.11.2011 Secondo la Funzione Pubblica nel 2010 oltre 103 mila dipendenti hanno beneficiato di ore o giornate legate ad un grave problema di salute personale o di un parente o affine, accudito in via esclusiva: si tratta del 10,50% del totale e nell’81% dei casi sono donne. Oltre la metà svolgono servizio al Sud e nelle Isole. Ma l’incidenza maggiore è dell’Umbria. La minore in Piemonte.. Così la Cassazione ha annullato la sentenza del tribunale di Enna rinviando ad un nuovo esame ad altra sezione della Corte d'Appello di Caltanissetta che tenga conto degli aspetti motivazionali indicati.
Più del 10% del personale delle
scuola ha beneficiato nel 2010
di almeno una giornata di
permesso, senza decurtazioni,
usufruendo dei permessi ex Legge
104. La stima è stata realizzata
dal Dipartimento della Funzione
pubblica, nell’ambito
dell’Operazione trasparenza
voluta dal ministro Renato
Brunetta, attraverso un sistema
informatico di monitoraggio via
web (incluso nella piattaforma
PerlaPa) sulla base di quanto
previsto all’art. 24 della Legge
183 del 4 novembre 2010. Entrando nello specifico, i dipendenti che hanno usufruito dei permessi ex Legge 104 per handicap personali sono stati 9.829 (di cui 7.488 donne). I dipendenti che li hanno invece utilizzati per assistere parenti o affini sono stati 93.830 (di cui 76.963), per un totale di 1.252.557,81 giornate. I dipendenti che li hanno utilizzati per entrambi i motivi sono stati infine 297 (di cui 248 donne). La maggior parte di permessi legati a problemi di salute permanenti è ad appannaggio dei dipendenti della scuola che operano al Sud e nelle Isole: secondo il Dicastero guidato da Renato Brunetta “52.203 dipendenti, pari al 50,44% del totale” fanno parte di questa macro area, mentre dati decisamente più modesti si registrano sia al Nord (29.180 dipendenti, pari al 28,19% del totale) sia al Centro (22.112 dipendenti, pari al 21,37% del totale). La regione con il numero più elevato di giornate fruite risulta essere stata la Campania (198.919 giornate), seguita da Sicilia (173.477) e Lazio (176.221). In termini percentuali rispetto ai dipendenti in servizio, spicca il dato dell’Umbria con il 19,40% (2.895 dipendenti su 14.922). Al contrario, la regione con l’incidenza più bassa del fenomeno risulta essere il Piemonte con il 6,18%: 4.236 dipendenti su 68.597. Una percentuale che equivale ad un terzo di quella dell’Umbria e quasi alla metà della media nazionale. Il dato non sfuggirà di certo alla Lega… |