L’intervista a Gelmini (*): di Vincenzo Pascuzzi, 16.2.2010
Tutto il tono dell'intervista mi
sembra generico, vagamente rassicurante, sostanzialmente evasivo.
Cerco perciò di focalizzare alcuni punti. 1) “rivoluzione a favore di studenti e docenti” Rivoluzione? Non c’è dubbio. Il dubbio è che sia in positivo.
A favore di studenti e docenti? Mi
sembra che né gli uni né gli altri siano convinti. Perché la
ministra non va nelle scuole a confrontarsi con loro? Perché alle
scuole non viene data la facoltà di decidere se e quando adottare la
riforma in base alle richieste delle famiglie? 2) “tanti i provvedimenti adottati a favore della scuola,…. Tutti sono orientati alla promozione del merito e della qualità.”
Perché non ne cita qualcuno? 3) “Questo sarà il prossimo passo”
Campa cavallo … 4) “L’Italia non spende meno degli altri Paesi” Dice UIL (25.1.2010): Scuola italiana, 24° posto in Europa per spese istruzione.
L'Italia, infatti, spende per
l'istruzione il 4,7% del Pil a fronte del 5,1% della media europea,
ed è collocata al 18° posto su 27. Per l'istruzione in Italia si
spende il 9,7% della spesa pubblica rispetto all'11% della media
europea, siamo al 24° posto su 27 paesi dell'Unione europea. Se poi
si passa alle retribuzioni in rapporto alla ricchezza nazionale, una
sorta di indicatore di considerazione sociale, l'Italia è a 0,99 a
fronte di una media europea di 1,14; siamo collocati anche qui nella
parte bassa della classifica. 5) “Più del 97 % del bilancio dell’Istruzione infatti viene assorbito dagli stipendi” Nessun stipendificio
Più volte il ministro a sostegno delle
sue posizioni fa riferimento all’altissimo costo sostenuto dalla
Stato per il personale scolastico: «Il 97% della spesa è destinato
agli stipendi». E anche qui i numeri e le percentuali comunicate ai
cittadini non rispecchiano la realtà. Leggendo con attenzione i dati
del ministero si evince che la spesa per gli stipendi è inferiore al
74%, per l’esattezza è del 73,8%, ben al di sotto del 79% della
media europea. E il conto è presto fatto: alla spesa per
l’istruzione concorrono il ministero con 42,4 miliardi (2007,
bilancio di assestamento), più altri 10 miliardi circa di Regioni e
gli enti locali. In totale 52 miliardi. Per gli stipendi del
personale si spendono circa 40 miliardi, come aveva fatto osservare
meno di 20 giorni fa al ministro la Flc-Cgil. |