Berlinguer torna in campo e lancia il DSE.

da TuttoscuolaNews N. 283, 12 marzo 2007

 

Da qualche tempo l'ex ministro dell'istruzione Luigi Berlinguer mostra un rinnovato interesse (ma forse non lo ha mai dismesso.) per le tematiche educative. Così il suo appassionato intervento al convegno di Modena, organizzato congiuntamente dai settori scuola e dai gruppi parlamentari dei DS e della Margherita lo scorso 24 febbraio, ha avuto un respiro ampio, fondativo, ed é stato accolto con entusiasmo dai presenti.

Berlinguer, che ha preferito parlare di "education" anziché di istruzione, e di "assessment" anziché di valutazione, proprio per ampliare il quadro di riferimento concettuale del suo ragionamento (ha citato Dewey, Bruner, Gardner, Morin), ha sostenuto che ormai non é più tempo di "nuove architetture, nuovi sistemi", anche se non ha rinunciato a rivendicare il carattere di "grande riforma" della "sua" legge sul riordino dei cicli, poi soppressa dalla riforma Moratti.

Ma ora, ha detto Berlinguer, bisogna guardare avanti, e puntare prioritariamente su contenuti, metodi e forme di assessment (nel senso di valutazione continua, formativa) che valorizzino le diversità e creino le condizioni per conseguire l'obiettivo del DSE (Diritto al Successo Educativo per ognuno). Soprattutto "occorre introdurre nella scuola l'emozione, il suono, il canto, la più naturale ed intensa delle espressività umane. E insieme, per sollecitare le strutture razionali del pensiero, bisogna fondare l'apprendimento scientifico sulla sperimentalità laboratoriale".

Ma "una riconversione così profonda dei contenuti e dei metodi la possono produrre solo gli insegnanti". Compito della politica é di aiutarli a recuperare la perduta centralità sociale attraverso la rideterminazione della loro "mission", che va declinata guardando al futuro.