Obbligo di istruzione: di Reginaldo Palermo La Tecnica della Scuola dell'11/6/2007. In via transitoria l'obbligo di istruzione per dieci anni potrà essere assolto anche nei percorsi triennali di formazione. Al decreto sono allegati anche due documenti che definiscono analiticamente saperi e competenze; le scuole dovranno utilizzarli per definire il proprio curricolo. La pubblicazione del decreto sulle modalità di assolvimento dell’obbligo scolastico per il 2007/2008 è ormai imminente. Al decreto sono allegati un documento tecnico che definisce la cornice politico-culturale in cui si inserisce il provvedimento che sancisce l’obbligo di istruzione per almeno 10 anni e due documenti più strettamente pedagogici che contengono la declinazione di competenze, abilità e conoscenze attese al termine del percorso formativo. Stando alle anticipazioni in possesso della Tecnica della Scuola, il decreto stabilisce che l’obbligo di istruzione si potrà realizzare, "in via transitoria, anche secondo quanto previsto dal comma 624 della legge finanziaria con riferimento ai percorsi triennali di istruzione e formazione professionale". A garanzia dell’equivalenza formativa di tutti i percorsi, le competenze indicate negli allegati dovranno essere recepite nei curricoli dei primi due anni degli istituti di istruzione secondaria superiore; per ottenere questo obiettivo le istituzioni scolastiche potranno avvalersi delle opportunità offerte dalle norme del Regolamento dell’autonomia facendo anche ricorrendo anche alla quota di flessibilità oraria del 20% fissata dal decreto ministeriale n. 47 del 13 giugno 2006. Le modalità di attuazione delle competenze e dei saperi previsti nei percorsi triennali di istruzione e formazione professionale dovranno invece essere stabilite in sede di Conferenza unificata che avrà anche il compito di stabilire la ripartizione delle risorse statali destinate ai percorsi stessi. Il decreto stabilisce poi che la certificazione relativa all’adempimento dell’obbligo di istruzione è rilasciata a domanda, mentre viene rilasciata d’ufficio a coloro che hanno compiuto il diciottesimo anno di età. Non mancano rinvii a ulteriori provvedimenti amministrativi che dovranno precisare aspetti specifici del regolamento. Il Ministro della Pubblica Istruzione, per esempio, avvalendosi anche dell’apporto della Agenzia nazionale per l’autonomia, dovrà adottare apposite linee guida per definire le misure per l’orientamento dei giovani e delle loro famiglie, la formazione dei docenti, il sostegno, il monitoraggio, la valutazione e la certificazione dei percorsi. Gli allegati definiscono in modo analitico le diverse competenze chiave che fanno riferimento alla Raccomandazione della Commissione europea: comunicazione nella madre lingua, comunicazione nelle lingue straniere, competenza matematica, competenze di base in scienza e tecnologia, competenza digitale, imparare ad imparare, competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa e imprenditorialità, consapevolezza ed espressione culturale.
Chi sperava che il regolamento riportasse
l’obbligo in ambito strettamente scolastico rimarrà certamente deluso,
l’impianto complessivo piacerà invece ai sostenitori della formazione
professionale che, seppure in via transitoria, consentirà a decine di
migliaia di ragazzi di assolvere l’obbligo decennale di istruzione
previsto dalla legge finanziaria e che, a questo punto, non si
discosta in modo significativo dalle regole fissate dalla Riforma
Moratti. |