I ''NI'' sulla scuola del Professore.

da Foruminsegnanti.it, 8/10/2005

 

Caro Prof. Prodi,

siamo rimasti a dir poco sconcertati e delusi nel leggere la chat che lei ha tenuto sull'Unità rispondendo alle più disparate domande.

Abbiamo trovato il suo atteggiamento supponente, un po’ arrogante e, su diverse questioni, ambiguo.

E non ci pare corretto soprattutto da parte di chi, come lei, dice di volersi opporre all'illusionismo berlusconiano.

Può darsi che non siamo stati capaci di rilevare le sottili ironie, crediamo però che molte delle sue siano state delle non-risposte.

E pensiamo che si abbia bisogno di chiarezza, possibile che per un politico sia così difficile dire si o no?

Siamo stanchi di leggi e leggine calate dall'alto con l'atteggiamento di chi "sa cosa occorre al paese”, e se il paese desidera altro gli si fa capire (ancora a colpi di maggioranza?) che quello che fa chi governa è cosa giusta.

Presumiamo che l'Unione si senta la vittoria già in tasca, sarebbe auspicabile che evitasse di ragionare secondo questa prospettiva, che già alle ultime politiche ha causato un bel disastro.

Molte persone sono stanche di dover votare per il meno peggio tra due e di riconoscersi parzialmente o molto poco negli intenti e nei programmi.

In particolare ci riferiamo alla risposta che lei ha dato alla laureanda in fisica invitandola ad andare pure all'estero per una parentesi (sappiamo tutti che in Italia niente è più definitivo del provvisorio) e a chi le chiedeva che cosa intendesse fare a proposito della riforma Moratti.

Continuiamo a favorire l'esodo di cervelli all'estero?

La scuola come istituzione viene smantellata e ci vogliamo limitare a delle aggiustatine?

Il popolo della scuola, fatto non solo dagli insegnanti, ma anche dagli studenti e dalle loro famiglie (quanti voti saranno?) non è disposto a farsi massacrare come è stato in questi ultimi anni.

Faccia una passeggiata per i siti web che si occupano di scuola e sono scontenti dell'attuale stato di cose, e se ne renderà conto.

Siamo arrivati a un punto tale per cui "non esistono governi amici", e tutto quanto andrà a danno della scuola sarà contestato.

Auspichiamo che i sindacati non vogliano commettere l'errore del periodo in cui era Berlinguer ministro dell'istruzione, avvallando spudoratamente, come fece allora la cgil, ipotesi come quella del concorsone ed ignorando le contestazioni.

Occorrerebbe convocare gli stati generali della scuola per venire a capo di questioni spinose.

Ma forse il suo atteggiamento si spiega anche alla luce dell'intervista fatta a Ranieri (DS) e pubblicata su un quotidiano. Veramente ai confini della realtà.
 

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