Il chiarimento di Ranieri non fa luce. di Gemma Gentile da Fuoriregistro del 27/11/2005
Si è fatta chiarezza? Non mi pare. Andrea Ranieri inizia la nota di chiarimento con un’accusa totalmente gratuita verso coloro che chiedono l’abrogazione della “deforma” (usando la sua terminologia) Moratti. Afferma che costoro vorrebbero tornare al “pre” di tutto (Moratti, Berlinguer, Titolo V…), perché non vorrebbero cambiare la scuola. La scorrettezza del metodo di Ranieri, che usa l’espediente di deformare le posizioni che non piacciono, rivela chiusura al dialogo e ai metodi della democrazia. Come mai a questi sono sfuggite tutte le proposte che sono state fatte e si fanno, nel corso del grande dibattito che si è svolto e si sta svolgendo sulla “scuola che vorremmo”, tra insegnanti e genitori, che hanno coinvolto nella discussione esponenti dei partiti dell’Unione, del mondo della cultura, dei sindacati e delle istituzioni? Ho il forte sospetto che si preferisca ignorarli per non entrare nel merito! Se dovesse essere così, diciamola tutta, il problema non consisterebbe nel fatto che gli “abrogazionisti” vorrebbero far girare indietro le ruote della storia, mentre gli altri vorrebbero andare avanti, perché la questione invece risiederebbe nei contenuti di riforma proposti dal movimento che non piacerebbero a Ranieri.
Andrea Ranieri ha parlato di un programma sulla scuola, elaborato dai DS e presentato al tavolo del programma dell’Unione. Non mi sembra che questo sia stato discusso prima con gli interessati, almeno attraverso l’ ampio dibattito che la cosa avrebbe meritata. Ci chiediamo anche se siano stati realmente coinvolti gli stessi iscritti ai DS che lavorano nella scuola. Ne dubitiamo fortemente. Se non ricordo male, lo scorso governo di centrosinistra, valutando la necessità di rafforzare la scuola, mise in campo una riforma (Berlinguer), che non fu condivisa da coloro che in questa lavoravano, che contestarono la suddetta riforma (principali punti di scontro: apertura al privato, tendenza alla gerarchizzazione del corpo docente mediante l’adozione di meccanismi meritocratici di carriera, diminuzione degli anni scolastici, ecc.). A questo punto arrivò la Moratti che mise in campo, in sostituzione, le leggi che hanno prodotto gli effetti nefasti, riconosciuti dallo stesso Ranieri. Per eliminarli, sembra evidente la necessità di abrogare tutto e scrivere le norme valide e condivise, adatte a rafforzare realmente la scuola della Repubblica, che tutti dicono di avere a cuore.
Il problema è che la “tiepidezza” di Ranieri, nei confronti della Moratti, è innegabile non solo, ma è pure di vecchia data, come pure non nuovi sono tutti i discorsi che si stanno facendo in questi giorni contro i “fanatici della cancellazione”. Ricercando tra i vecchi documenti conservati, ci torna alla memoria che la redattrice del programma sulla scuola della Margherita, Fiorella Farinelli, ha collaborato con Bertagna , la “mente” della Moratti, e con tanti altri altri nel 2003 al Progetto “Buonsenso”, lavoro “bipartisan” che avrebbe dovuto servire a mettere insieme forze collocate nei diversi schieramenti allo scopo di “costruire un'ipotesi di attuazione delle riforme di sistema della scuola, che vada oltre gli schieramenti partitici o ideologici”. Nella realtà, per garantire il successo dell’operazione “Distruggi la scuola pubblica e consegnala ai privati”, secondo il senso che diedero all’iniziativa coloro che all’epoca la criticarono. (1) Ricordo solo che il testo del “buonsenso”, oltre ad appoggiare il rafforzamento del ruolo dell’iniziativa privata nella scuola, ipotizzava : “Le Regioni devono vedersi affidare tutte le istituzioni scolastiche e formative e, sulla base delle norme generali che per tutte devono venire dallo Stato, organizzarle e gestirle. “ E’ esattamente quanto abbiamo letto nel programma della Margherita, redatto da Fiorella Farinelli. Non solo l’Istruzione Professionale, ma tutta l’ lstruzione deve essere decentrata e affidata alle Regioni. Da qui alla devolution il passo è breve, anche se Ranieri afferma il contrario. Riscontriamo anche che questo progetto fu sostanzialmente appoggiato da Andrea Ranieri che, come collaboratore della Fondazione Italiani Europei (con D’Alema), rese pubblico tale appoggio in un contributo rilasciato all’Unità, in occasione di un seminario sulla scuola, indetto dalla Fondazione. Nell’articolo Ranieri dichiarava :” Il ‘buon senso’ si sintetizzerebbe in queste due proposizioni: ‘non si può cambiare tutto nella scuola ogni volta che cambia il governo’; ‘la scuola è di tutti, e quindi è necessario individuare un sentire comune oltre gli stessi schieramenti politici, da mettere alla base delle politiche scolastiche’ “. Anche D’Alema, allo stesso seminario, aveva dichiarato che la scuola non può ogni cinque anni fare punto e a capo. Non sono forse gli stessi argomenti, affermati oggi? In sostanza Ranieri condivide sostanzialmente il documento del “Buonsenso” e assicura che intende solo modificare la legge Moratti. Ranieri collabora anche (ci sarà un legame?) all’Associazione Treelle, promossa dalla Confindustria (fondatori: Umberto Agnelli presidente, Attilio Oliva, Fedele Confalonieri presidente Mediaset, Abete, ecc.) che ha il chiaro scopo di facilitare le aziende ad allungare le mani sulla scuola.
Il movimento in questi anni si è rafforzato e si è esteso, è volato alto per affermarsi, ha resistito ed ha lottato, è riuscito a saldarsi all’opinione pubblica ed ai sindacati (al di là di qualche incomprensione). Ma quelli che aderirono al Progetto Buonsenso e i membri della Fondazione Italiani Europei sono ciechi e sono sordi. Oggi ripetono gli stessi discorsi di allora, senza cambiare una virgola. Chi? Ma in primo luogo Fiorella Farinelli e Andrea Ranieri.
(1) Cito, a questo proposito, solo qualche link: Buonsenso per la scuola di Fuoriregistro (13-10-2003) Dalema buonsensista di Vittorio Delmoro (Fuoriregistro 17-10-2003) Un Buonsenso che non serve a nulla di Luigi Saragnese (Proteofaresapere 26-10- 2003) Peloso buonsenso di Leonardo F. Barbatano (Fuoriregistro 29-10-2003) Il buonsenso bipartisan di Fiammetta Colapaoli (Proteofaresapere 1-11-2003) 29 novembre: una grande manifestazione di buonsenso di Omer Bonezzi (4-11-2003) Riforma al di là della legge di Renata Puleo (Liberazione europea 23-5-2004) |