Scuole medie, sugli organici

lo spettro dei licenziamenti.

da Italiascuola del 15/12/2005

 

Quanto è serio e concreto il rischio di prossimi futuri licenziamenti per gli insegnanti organici delle scuole secondarie di I° grado? Secondo ItaliaOggi la possibilità non parrebbe poi così remota, se è vero - com'è vero - che nella nota del Ministero dell'Istruzione, prot. 2271/DIP/UO4 dello scorso 28 novembre, si richiede a tutte le scuole medie di rilevare le attività opzionali che non sono state realmente avviate, primo passo verso la decurtazione di queste dall'organico di diritto, prevista già dal prossimo anno scolastico.

Ma se parliamo di ore già ora superflue, opzionali, da inserire solo su richiesta dei genitori, come la loro eliminazione potrebbe interessare anche il numero degli insegnanti di un istituto e, in quel caso, sentenziarne l'eccedenza? Semplice: la direttiva contenuta nella nota coinciderà con l'entrata in vigore - a regime - della riforma Moratti nelle scuole medie, che significa di per sè il ridimensionamento del monte orario. Per avere un'idea - spiega ancora ItaliaOggi - basta confrontare i nuovi orari con quelli del precedente ordinamento.

Nel tempo 'prolungato', ad esempio, il nuovo ordinamento prevede che il numero massimo di ore settimanali di lezione non possa essere superiore a 33, delle quali sei potranno essere destinate alle attività opzionali. In questo senso, se queste venissero tutte attivate, per le scuole medie vi potrebbe essere una riduzione di ore di lezione quantificabile tra un minimo di tre ed un massimo di nove ore settimanali. Se al contrario tali attività non dovessero essere innestate, il calo delle ore di lezione settimanali andrà da un minimo di nove ad un massimo di tredici.

Dunque, anche se è difficilmente ipotizzabile - precisa ItaliaOggi - che il Ministero possa agitare lo spettro di licenziamenti alla vigilia delle elezioni ed anche se la Finanziaria di quest'anno, nonostante le ristrettezze, non preveda tagli al personale scolastico, la nota del Miur - che peraltro nelle intenzioni di Viale Trastevere sarebbe "una semplice ricognizione delle attività poste in essere" - può essere il primo non piccolo passo verso una consistente riduzione delle cattedre.

D'altra parte, il trattamento degli esuberi scolastici è determinato dal decreto legge 212/2002 che richiama espressamente il precedente decreto legislativo 165/2001: messa in disponibilità, per 24 mesi a stipendio ridotto, dei docenti incollocabili, scaduti i quali rimane solo il licenziamento.