Gilda

degli

Insegnanti

 

Venezia

della Provincia di

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NO all'inserimento a pettine.
Si provveda urgentemente
con un Decreto del Governo

 dalla Gilda degli insegnanti di Venezia 2.10.2009

La confusione sulle graduatorie ad esaurimento dopo la sentenza del Consiglio di Stato apre scenari inquietanti in cui rischiano di farne le spese proprio i docenti precari.

Come noto la Gilda di Venezia ha espresso una posizione contraria all’inserimento a pettine nelle graduatorie ad esaurimento perché ciò costituirebbe una grave lesione dei diritti e degli interessi di chi è già inserito o è già stato nominato o immesso in ruolo.

Di fronte alla recente sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto i ricorsi dei precari organizzati dall’ANIEF contro le normative vigenti e a favore dell’inserimento a pettine, Gilda degli Insegnanti di Venezia chiede con forza un intervento urgente del Governo per evitare l’annullamento delle attuali graduatorie, fatto che avrebbe gravissime ripercussioni sul funzionamento della scuola e lederebbe in maniera determinante non solo i docenti precari che verrebbero sostituiti in itinere e sarebbero quindi licenziati, ma soprattutto i diritti degli allievi e delle loro famiglie nel pretendere un regolare avvio di anno scolastico.

Gilda degli Insegnanti di Venezia ritiene inoltre che vi siano oggettivi vizi giuridici nel ricorso operato, fatto che consentirebbe di aprire ulteriori contro ricorsi presso il Giudice del Lavoro innescando una lotta tra poveri senza fine. In particolare riteniamo che la competenza in merito alle graduatorie ad esaurimento non spetti alla magistratura amministrativa, ma a quella ordinaria essendo il nostro rapporto di lavoro privatizzato e perché le graduatorie ad esaurimento non sono considerabili di normali procedure concorsuali (cioè tradizionali concorsi pubblici finalizzati all’assunzione).

La Corte Cassazione a sezioni riunite ha in più occasioni ribadito che il riparto di giurisdizione è radicato nel tradizione criterio del petitum sostanziale, ponendosi come meramente consequenziale rispetto alla mutata natura dei poteri datoriali.

La Corte di legittimità, difatti, non radica tanto la giurisdizione ordinaria nella mancanza di poteri pubblici e di interessi legittimi, ma nel concetto – del tutto peculiare – di “procedura concorsuale”: ambito nel quale non rientra «[…] la fattispecie dell’inserimento in apposita graduatoria di tutti coloro che siano in possesso di determinati requisiti (anche derivanti dalla partecipazione a concorsi) e che è preordinata al conferimento dei posti di lavoro che si renderanno disponibili».

Solo una volta esclusa l’appartenenza delle graduatorie permanenti al novero delle “procedure concorsuali”, la Cassazione si riporta al criterio “pietrificato”, collocando le graduatorie stesse nell’ambito «delle determinazioni assunte con la capacità e i poteri del datore di lavoro privato», poiché costituite da atti che non possono essere ascritti «ad altre categorie di attività autoritativa (identificata dal D.Lgs. n. 165 del 2001, art. 2, comma 1).

In sintesi: le graduatorie permanenti sono devolute alla giurisdizione ordinaria poiché non costituiscono procedure concorsuali in senso stretto (argomentazione primaria) né sono riconducibili ad atti di macro-organizzazione (argomentazione secondaria).

L’attribuzione operata dal Tar Lazio e dal Consiglio di Stato in merito alle graduatorie permanenti ad esaurimento appare quindi non compatibile con le norme attuali concernenti il rapporto di lavoro nel pubblico impiego.

L’attuale situazione di confusione sulla giurisdizione apre pericolosamente la strada a chi vorrebbe il superamento delle graduatorie che vincolano i datori di lavoro (dirigenti scolastici e MIUR) all’assunzione per punteggio. Alcuni stanno cercando di premere affinchè passi il principio dell’assunzione discrezionale e libera da parte delle istituzioni scolastiche che avrebbero solo l’obbligo di “attingere” dalle graduatorie. Si metta pertanto fine a questa indecente situazione che viene strumentalizzata da troppi e si ribadiscano le norme già emanate dal MIUR.

 

1 ottobre 2009

Gilda degli Insegnanti
della Provincia di Venezia