Verso un modello evolutivo per il tempo pieno.

di Giancarlo Cerini, da ScuolaOggi del 6/5/2005

 

Una storia che viene da lontano

La “scuola a tempo pieno” ha rappresentato e rappresenta ancora oggi per la regione Emilia-Romagna un elemento del paesaggio pedagogico: una normalità diffusa e condivisa. Soprattutto nella scuola elementare, ma anche, in misura più contenuta, nella scuola media. Non solo per i dati quantitativi. Il “tempo pieno” (cioè una scuola che funziona per 40 ore settimanali) accoglie circa il 45 % degli allievi delle primarie (il dato si è stabilizzato negli ultimi anni, ma non tutte le nuove richieste sono state soddisfatte), rispetto al 25 % nazionale, ma perché questo modello affonda le sue radici nei decenni passati, addirittura nei doposcuola delle amministrazioni municipali di fine ottocento, per non parlare della stagione d’oro degli anni ’60 (un nome per tutti, Bruno Ciari), prima della nascita ufficiale del tempo pieno “statale” (con la legge 820 del 1971).

 

  Un modello evolutivo per il tempo pieno.