La formazione e il reclutamento
dei nuovi docenti.
dal
Coordinamento Precari di Venezia,
19/10/2005
Firmato dunque anche dal Capo dello Stato il
decreto legislativo sulla
formazione e sul reclutamento dei docenti. Quindi dal prossimo a.a.
saranno avviate le prove di selezione
per l'ammissione al biennio di laurea magistrale ed ai corsi
accademici di secondo livello, a numero chiuso/programmato, presso le
università e le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e
coreutica (fabbisogno stimato più un 30% in eccesso, diversamente
ripartito però a livello nazionale, a seconda dei diversi contesti ed
esigenze). Il numero di accessi sarà fissato da un
decreto del Miur.
Il decreto fisserà anche le modalità di accesso per
coloro che siano in possesso di titoli di studio
universitario acquisiti in base al previgente ordinamento
(punto da non sottovalutare). Per questi stessi saranno stabilite le
modalità per poter conseguire, presso gli atenei,
ulteriori titoli di abilitazione.
Nel 2008, alla fine del percorso biennale, comprensivo di tirocinio, i
primi aspiranti discuteranno una tesi e affronteranno l'esame
di Stato abilitante. Quindi
accederanno, ordinati per voto di abilitazione, ad
un albo
regionale e svolgeranno, nell'a.s.
2008/09, un anno di "applicazione"
presso le scuole (con contratto di inserimento formativo al lavoro, su
assegnazione dell'USR), assieme a varie attività formative parallele,
ricevendo una valutazione conclusiva.
Terminata l'applicazione, i candidati potranno affrontare il
concorso
ordinario,
bandito con cadenza "almeno
triennale"
da un decreto del PCdM
(lo stesso che determina il numero
dei posti che si prevede di coprire per concorso nelle scuole statali
nel triennio): questo concorso porterà alla formulazione delle
graduatorie di merito,
sulla cui base i candidati rientranti
nel numero del fabbisogno prefissato
potranno scegliere la sede di servizio statale, in ambito regionale,
per l'assunzione a T.I.. Il 30% in
eccesso, ammesso al biennio
magistrale, che non avesse abbandonato gli studi e che avesse superato
il concorso, resterà nell'albo regionale, destinato all'assunzione
nelle scuole paritarie (ripetendo il concorso al rinnovo dello
stesso). Sull'effettiva data di assunzione dei "nuovi" insegnanti non
è possibile però fare ora una stima concreta, dato che molto dipenderà
dai reali tempi di espletamento delle procedure concorsuali.
Ci lascia in effetti alquanto perplessi il fatto che il decreto non
fissi in "annuale" il concorso. Infatti, con una cadenza concorsuale
triennale, le prime "nuove" GM saranno pronte non prima dell'a.s.
2011/12, se non 2012/13, dato che sarebbe necessario "accumulare"
almeno un triennio di neo-abilitati prima di poter procedere con il
concorso. In tal caso, i candidati che avessero già concluso il
tirocinio resterebbero "parcheggiati" per uno o due anni, in attesa
del concorso. Poi, avvenendo le successive assunzioni comunque con
cadenza annuale, si concretizzerebbe un'ulteriore attesa di un anno
per un terzo degli idonei e di due anni per l'altro terzo residuo. In
pratica, una buona fetta di coloro che accederanno al biennio
magistrale non potrà essere assunta prima di 7 anni.
Nel 2011,
quando il meccanismo dovrebbe essere giunto a regime, il Miur dovrà
essersi preoccupato di avere a disposizione un abbondante numero di
posti vacanti, dato che, annualmente, dovrà destinarne circa un quarto
alle GM, un quarto alle GP, un quarto agli "applicati" e un quarto
almeno, come margine, alle supplenze annuali. Tale accumulo di posti
inizierà già dal 2007, con l'assunzione di soli 10mila docenti, e
dovrà fare i conti anche con l'inevitabile riduzione di cattedre
prevista dalla riforma scolastica.
Comunque i posti assegnati annualmente a T.I. saranno ripartiti al 50%
tra le nuove GM e le GP,
che conservano la loro validità. Per quanto riguarda le
attuali GM,
riteniamo che esse, pur mantenendo la loro validità fino alla
pubblicazione di quelle "nuove", potrebbero non essere più
utilizzabili a partire da settembre 2008, dato che gli eventuali posti
disponibili per il ruolo potrebbero essere fisicamente occupati (e
quindi già "riservati" alle successive assunzioni) dagli "applicati"
annualmente usciti dal biennio magistrale. L'unica
alternativa
sarebbe rappresentata da un sufficiente accumulo, nei prossimi due
anni, di cattedre disponibili, tanto da permettere, già dal 2008, di
suddividerle nelle 4 fette sopra descritte. Infatti una disponibilità
iniziale di almeno 50mila posti, potrebbe consentire, per il triennio
successivo al 2008, di assumere annualmente 10mila docenti da GP e
10mila dalle attuali GM (coperti, almeno in parte, dal turn-over), di
riservare 10mila cattedre agli "applicati" e di mantenere circa 20mila
posti a supplenza (che verrebbero gradualmente erosi dalla riforma e
dal turn-over in calo).
Restano comunque dubbi sulle assunzioni negli anni 2008/09-2010/11.
Infatti l'alternativa sarebbe quella di assumere annualmente solo da
GP (sul 50% dei posti prefissati dal piano triennale) oppure di
assumere solo dopo 4 anni, attingendo sia da GP che dalle nuove GM.