Parere sulla nota del Ministero n. 3108 del 27.03.07.

 da Italiascuola del 17/4/2007.

 

Si segnala oggi 17 aprile 2007 la risposta a un quesito che affronta il tema della contraddittorietà tra la nota del MPI prot. n. 3108 del 27.03.07 e l’art. 2 dell’O.M. n. 26 del 15-3-2007, circa la necessità di formulare i giudizi di ammissione all'esame di Stato.

Il dirigente scolastico chiede quale riferimento normativo applicare, visto che la precisazione della nota sembra interpretare in senso fortemente limitante l’obbligo di formulazione del giudizio di ammissione all’esame di Stato, obbligo stabilito senz’ombra alcuna di dubbio, invece, nell’O.M. 26 per “tutti i candidati”.

L'esperto di Italiascuola.it si sofferma a discutere della gerarchia delle norme e sulla validità interpretativa della nota ministeriale, tutti temi visibili nel testo completo della risposta.

E' sul piano pratico che però la contraddizione tra la nota 3108 e l'O.M. 26 si risolve, e non mette in difficoltà i Consigli di Classe, se non in una prospettiva minimalista e riduttiva, puramente burocratica del ruolo del Consiglio di Classe rispetto alle responsabilità educative che gli compete.

Se si seguisse tale prospettiva che vorrebbe limitare l’elaborazione del giudizio ai soli “casi estremi” di entrambi i lati, che cosa si direbbe, ad esempio, ad uno studente, bravo ma non eccellente, che richiedesse alla scuola il giudizio di ammissione all’esame, essendone a sua volta richiesto da un’agenzia per il lavoro o da un’azienda?

Che il CdC non ha elaborato il giudizio perché la sua ammissione era scontata e perché, comunque, non era candidato alla lode? Sul piano educativo può essere almeno accettabile, se non convincente, una giustificazione di questo tipo?

Al contrario, il consulente ritiene che il giudizio di ammissione possa essere un utile strumento per mettere in evidenza le caratteristiche del comportamento cognitivo del candidato, le sue competenze e capacità, sottolineando aspetti e annotazioni che i voti, da soli, non dicono.

In quanto tale, dunque, uno strumento prezioso per tutti gli studenti oltre che utile per la commissione esaminatrice, quantomeno per la parte “esterna” di essa.

Per i consigli di classe l’elaborazione del giudizio di ammissione per tutti i candidati non sarà né una fatica inutile né un adempimento rituale, ma un impegno proficuo e altamente qualificato.