Quando nella mobilità si sceglie Lucio Ficara, La Tecnica della Scuola 4.3.2015
Bisogna prestare molta attenzione a quale codice si usa a seconda si scelga per l'intero distretto o solo per una parte di esso Nell’ordinanza ministeriale n.4 del 24 febbraio 2015 è specificato come ci si deve comportare rispetto alla scelta di tali distretti. Ovviamente stiamo parlando di comuni come Milano, Torino, Roma , ma anche Palermo, Napoli, Bari, Firenze. In buona sostanza stiamo parlando di grandi comuni ad alta densità di popolazione e che hanno molti comuni limitrofi. Infatti nell’art.9 comma 9 dell’OM n.4 del 24 febbraio 2015 si parla proprio di distretti che comprendano una parte del territorio di un grande comune ed altri comuni limitrofi. In tale norma si specifica che l'aspirante al movimento può esprimere la preferenza di tale distretto, sia per le sole scuole ubicate nella suddetta parte di comune, sia per tutte le scuole ubicate nel distretto. Nel primo caso occorre utilizzare la denominazione ufficiale che compare nell'elencazione dei distretti sub-comunali, nel secondo caso la denominazione ufficiale che compare nell'elencazione dei distretti intercomunali. Questo è importante soprattutto per chi non vuole uscire dal comune, ma vuole entrare ad insegnare in una scuola di una certa zona dello stesso comune. É importante anche per chi in seconda fase non vuole rischiare di andare in uno dei comuni limitrofi associati al distretto intercomunale. D’altronde quando si scelgono le preferenze sintetiche nei trasferimenti, bisogna usare tutte le tutele del caso, sapendo i pro e i contro di tali scelte. |