Cacciari contro Poletti
sulla riforma della scuola 2015

Nuove e accorate polemiche sulla Riforma Scuola 2015 e riduzione vacanze estive: Cacciari si esprime apertamente contro il governo Renzi, e giudica questo modo di fare ancor peggio di quello di Brunetta

di G.C.  fidelity house 29.3.2015

L’argomento della riforma scuola 2015 continua a mietere commenti e polemiche. In questi ultimi giorni si è vista una presa di posizione dei sindacati contro il governo Renzi, che hanno dichiarato di essere in procinto di preparare alcune azioni di protesta per manifestare contro il piano di assunzioni dei precari che l’esecutivo ha deliberato.

Un altro argomento di grande attualità è quello delle vacanze estive, tema messo in risalto dal  Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che sostiene la riduzione dei giorni di stacco tra la fine e l’inizio del nuovo anno scolastico. Un parere piuttosto negativo e di condanna è stato espresso dal filosofo Maurizio Cacciari, ex sindaco di Venezia. Ospite ieri su La7 a “L’Aria che tira”, il filosofo e opinionista ha espresso parole dure contro l’esecutivoe il metodo scolastico.

Ecco le sue dichiarazioni: “E’ trogloditico mettere insieme secondo un’equazione lineare la quantità di lavoro che tu spendi all’interno di un ufficio qualsiasi con la tua produttività”. Le parole di Cacciari si riferiscono al ragionamento secondo cui i professori avrebbero dei vantaggi e sarebbero dei privilegiati che godono delle vacanze lunghe.

E ha aggiunto: “Manco Brunetta anni fa ragionava in questi termini”. In questo caso si riferiva chiaramente al termine utilizzato dall’ex ministro nei confronti dei cosiddetti “fannulloni” della Pubblica Amministrazione. 

Alla domanda se secondo lui sulla prova parlamentare il Pd risulti spaccato, Cacciari ha risposto che la presentazione del DDL sulla Buona Scuola è una strategia per prendere tempo. Secondo Cacciari non c’è alcun accordo né sul piano assunzioni dei precari né sui poteri dei dirigenti scolastici. Inoltre, le proteste dei sindacati sono molto forti e pressanti, e il 18 saranno tutti in piazza a manifestare contro le direttive esposte dall’esecutivo.

I sindacati in questo senso sono davvero uniti, sia sull’argomento che riguarda la riforma della Scuola sia sul tema delle pensioni. E qua c’è un altro tasto dolente che rischia di far scoppiare un putiferio, in quanto nel programma annunciato da Palazzo Chigi non risulta alcun provvedimento per i lavoratori ATA e per migliaia di insegnanti precari.