Quando una volta Francesca Puglisi… era bersaniana

 La Tecnica della Scuola 24.3.2015

In politica cambiare idea non è reato, anzi è tipico delle persone intelligenti, però, per non tradire il proprio mandato, sarebbe opportuno ammetterlo ed assumersi le proprie responsabilità politiche.

Ci piace ricordare l’attuale responsabile scuola del Partito Democratico, senatrice Francesca Puglisi, quando era, per sua stessa ammissione e vocazione, bersaniana, e sosteneva che la chiamata diretta dei docenti, da parte dei dirigenti scolastici, era un’idea a dir poco stravagante.

La Puglisi diceva un “no” fermo e chiaro, secondo le linee programmatiche del suo partito, contro la proposta Aprea della chiamata diretta degli insegnanti da parte dei DS in regione Lombardia. Il no della Puglisi era stato anche ben argomentato dalla stessa Senatrice, che parlava di tale norma come anticostituzionale.

L’attuale responsabile scuola del PD chiedeva, all’allora ministro dell’istruzione Francesco Profumo, qualora la regione Lombardia avesse approvato la legge della chiamata diretta degli insegnanti da parte dei dirigenti scolastici, di ricorrere alla Corte Costituzionale, ed inoltre sottolineava che il Parlamento non aveva dato nessuna delega per stravaganti sperimentazioni sul reclutamento degli insegnanti, che doveva rimanere un compito dello Stato e non del dirigente scolastico.

Ci piacerebbe sapere, adesso che la senatrice Puglisi è passata a fare parte della grande squadra del Premier Matteo Renzi, cosa ne pensa del reclutamento degli insegnanti da parte dei dirigenti scolastici, presente all’art. 7 del ddl scuola proposto dal Consiglio dei Ministri. È ancora anticostituzionale questo tipo di provvedimento o lo era solo per la Lombardia del 2012?

Resta sempre un modo stravagante di reclutamento oppure adesso acquisisce i canoni della costituzionalità e della legittimità? Secondo Francesca Puglisi, bisognerebbe che il ministro dell’istruzione Stefania Giannini, qualora passi questa norma, ricorra alla Corte Costituzionale oppure adesso non esiste più questa eventualità?

Domande che pretendono una risposta, tenendo sempre conto che cambiare idea è tipico delle persone intelligenti, ma che per opportunità politica dovrebbero dire se sbagliavano prima a contrastare una legge giusta o se stanno sbagliando adesso ad avallare una legge stravagante. E poi sarebbe anche giusto ricordare che in Senato si è arrivati con un mandato ed un programma preciso e che sostenere l'opposto non è etico.