Carlo Giovanardi all'attacco della scuola Nuovo convegno contro la "propaganda gay"

A pochi giorni dall'incontro lombardo che ha scatenato polemiche per i contenuti omofobi, il senatore Ncd sponsorizza l'iniziativa "Per una scuola che insegna e non indottrina". Perché il tema dell'omosessualità deve rimanere lontanlontano dai banchi di scuola

Sara Dellabella L'Espresso 20.1.2015

Mentre continuano le polemiche sul convegno organizzato dalla Regione Lombardia a favore della famiglia tradizionale e dai toni omofobi, a rincarare la polemica arriva una nuova iniziativa. Stavolta al Senato, organizzata da alcune associazioni cattoliche e dal senatore Carlo Giovanardi del Nuovo Centrodestra.

Ad essere preso di mira stavolta è il sistema educativo italiano ed il titolo del convegno è eloquente: "Per una scuola che insegna e non indottrina”, contro tutte le iniziative che in favore di un'educazione sessuale in grado di rispondere alle nuove domande. Sostengono l'iniziativa le associazioni Provita, Associazione italiana genitori, Associazioni genitori delle scuole cattoliche, Movimento per la vita e Giuristi per la vita.

Non è la prima volta che queste organizzazioni criticano il mondo della scuola e i comportamenti degli insegnanti tacciati di essere troppo aperti. Secondo gli sponsor del convegno è infatti necessario che nelle scuole si torni ad un modello educativo tradizionale che non trascenda in progetti educativi verso i nuovi modelli familiari.

"In molte scuole vanno diffondendosi, senza informare i genitori, progetti educativi affidati ad associazioni Lgbt tesi a promuovere una visione della famiglia contraria a quanto affermato dalla Costituzione e una formazione sulla sessualità basata sull’ideologia del gender. - si legge nel volantino - Fondi pubblici destinati ad una "strategia contro le discriminazioni” vengono destinati dall’Unar a questo scopo. A partire dalle scuole dell’infanzia si utilizzano perfino libri di fiabe attraverso i quali si vogliono rieducare gli studenti a considerare il proprio sesso biologico modificabile in qualsiasi "genere” e ad equiparare ogni forma di unione e di famiglia”.

Carlo Giovanardi, raggiunto da L'Espresso, si è rammaricato sul "tentativo di delegittimare chi difende posizioni tradizionali che sono tutelate nell'art. 29 della Costituzione. Eppure, anche il viceministro Guerra ha censurato un opuscolo dell'Unar che rappresentava due pinguini maschi che fanno l'uomo. Al Senato mi hanno rigettato un'interrogazione riportante stralci di un libro dove si descrivono in maniera esplicita atti sessuali tra due uomini, ("Sei come sei" di Melania Mazzucco)  che era stato letto in un liceo romano, perchè dai contenuti troppo espliciti. I senatori non possono leggere e un ragazzo di 14 anni si?".

Gay, lesbiche e trans devono quindi rimanere fuori dal dibattito scolastico, anche se proprio nell'età scolare gli studenti si trovano a fare i conti con la propria sessualità.

Nel comunicato dell'iniziativa si lancia anche una petizione contro una proposta di legge depositata in Senato che "vorrebbe stanziare centinaia di milioni di euro per la  diffusione dell’ideologia gender nelle scuole”.

La storia in realtà è molto diversa. La proposta di legge finita nel mirino delle associazioni è stata presentata dalla senatrice Valeria Fedeli e nel suo primo articolo introduce nelle scuole "l'insegnamento a carattere interdisciplinare dell'educazione di genere finalizzato alla crescita educativa, culturale ed emotiva, per la realizzazione dei principi di eguaglianza, pari opportunità e piena cittadinanza nella realtà sociale contemporanea” nell'attuazione dei principi costituzionali.

Nell'ultimo comma è previsto un finanziamento di 200 milioni di euro per il 2015. Peccato però che la proposta non sia stata neppure assegnata alla commissione competente. In parole povere, non è stata mai discussa e difficilmente in un periodo di ingorgo parlamentare come quello attuale vedrà mai la luce. Le associazioni possono quindi stare tranquille: nessun soldo pubblico sarà speso per quella che loro definiscono "propaganda gay” nelle scuole italiane.

Ma c'è un altro aspetto che rischia di passare inosservato. Dalle dimissioni di Napolitano, Valeria Fedeli ha assunto la presidenza del Senato e la conferenza, prevista per mercoledì 21 gennaio, cade proprio in questi giorni di delicatissimi equilibri in attesa dell'elezione del nuovo inquilino del Quirinale. I rumors di Palazzo non faticano a pensare che anche questa iniziativa faccia parte della grande partita per il Colle, fatta apposta per allungare qualche ombra sui quirinabili.