Pensione scuola: in 35mila di Patrizia Del Pidio, Orizzonte scuola 28.1.2015 I docenti e il personale Ata della scuola è in fuga e come possono chiedono di andare in pensione. I posti che i pensionamenti lasceranno liberi a partire dal prossimo 1 settembre sono oltre 35mila. I docenti e il personale amministrativo non si fanno spaventare dalle penalizzazioni sull’ammontare della pensione e a confermarlo ci sono l’elevato numero di domande di cessazione dal servizio presentate alla data del 17 gennaio 2015. I dati ministeriali resi noti sono al momento provvisori e illustrano una situazione al 1 settembre 2015 che si presenterebbe in questo modo: circa 20mila domande di cessazione dal servizio sono state presentate da docenti e altre 5000 da personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola. I numeri, rispetto all’anno precedente sono più che raddoppiati e probabilmente l’effetto è causato dalla riforma Fornero che ha bloccato il pensionamento di quanti avevano raggiunto i requisiti al 2011: circa il 70% di queste domande di cessazione dal servizio vengono, infatti da docenti e personale Ata che possedeva i requisiti per il pensionamento già al 31 dicembre 2011 secondo la normativa previgente la riforma Fornero. Il 25% delle domande viene invece da personale che maturerà i requisiti al pensionamento con la normativa vigente al 31 dicembre 2015. Il restante 5% è rappresentato dalle donne che hanno deciso di approfittare dell’opzione donna ed andare in pensione dal 1 settembre con 57 anni e 3 mesi di età e almeno 35 anni di contributi. Se tali numeri dovessero essere confermati si potrebbe affermare tranquillamente che si è di fronte all’ennesima fuga pensionistica. Ma tali numeri non rappresentano sicuramente quello complessivo dei pensionamenti per il 2015: alle 25mila richieste già citate vanno aggiunte quelle di cessazione dal servizio che l’amministrazione scolastica predisporrà entro il 31 agosto 2015 (i requisiti sono di 65 anni per chi andrà in pensione fruendo della normativa pre Fornero, 66 anni e 3 mesi per gli altri)per sopraggiunto limite di età, per motivi di salute, per decadenza e per risoluzione forzosa del contratto di lavoro. Indicativamente il numero di pensionamenti dovrebbe raggiungere i 35mila posti, tale sarà, infatti, il numero di dipendenti della scuola che non rientreranno in servizio il 1 settembre 2015 anche se non tutti i posti saranno considerati vacanti e utilizzabili per l’immissione in ruolo.
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