Bufera sulla circolare dell’assessore Pasquale Almirante, La Tecnica della Scuola 12.1.2015
“Se non si può dire che non tutti gli islamici sono terroristi, è evidente che tutti i terroristi sono islamici, e che molta violenza viene giustificata nel nome di una appartenenza religiosa e culturale ben precisa“ La circolare, partita l’8 gennaio, è stata inviata a tutti i dirigenti scolastici del Veneto, chiedendo loro che nelle aule venga affrontato il tema del terrorismo di matrice islamica. “E’ una esigenza necessaria una condanna collettiva da parte del mondo della scuola, anche alla luce della presenza dei tanti alunni stranieri nelle nostre scuole e dei loro genitori nelle nostre comunità. Soprattutto a loro dobbiamo rivolgere il messaggio di richiesta di condanna di questi atti, perchè se hanno deciso di venire a vivere in Europa, in Italia, nel Veneto, devono sapere che sono accolti in una comunità dove ci sono principi e valori, regole e considerazioni a cui devono adeguarsi”. La Donazzan, infine, cita un episodio di cronaca nera nel quale “un padre italiano è stato accoltellato da un ragazzo tunisino di 14 anni”. “Condannando fermamente senza se e senza ma, senza alibi ideologici o assoluzioni autoconsolatorie quanto accaduto ed una cultura che predica l’odio verso la nostra di cultura, la nostra mentalità, il nostro stile di vita fino ad arrivare all’estremo gesto terroristico”- dichiara Danilo Lampis Coordinatore dell’Unione degli Studenti “ insomma si parla di condannare non solo il gesto in se ma anche la cultura per intero senza distinzioni di fatto.” “Riteniamo che la scuola debba essere un luogo laico di confronto, l’educazione dovrebbe essere multiculturale ed interculturale, ma per farlo è necessaria una rottura con quel modello di scuola escludente ed etnocentrico che oggi caratterizza i nostri programmi didattici.” – commenta Danilo Lampis, Coordinatore dell’Unione degli Studenti. “Non possiamo che contrastare il modello proposto dalla Donazzan, ovvero “un’educazione collettiva” che mira a far crescere l’odio verso chi crede in un’altra religione o è semplicemente di una cultura diversa dalla propria. L’educazione collettiva di cui abbiamo realmente bisogno è quella capace di rispondere con la valorizzazione positiva della diversità all’odio xenofobo che sta emergendo in Europa, a causa anche delle provocazioni di certi soggetti come l’assessore in questione”. Gli studenti, inferociti, chiedono un intervento da parte del Ministero. “Chiediamo pertanto che il Miur prenda una posizione di forte condanna a fronte di questo atto” conclude l’Unione degli Studenti “perché riteniamo inaccettabile che le nostre scuole siano foriere di una cultura razzista, islamofoba ed escludente. Le nostre scuole dovrebbero essere un luogo in cui i ragazzi vengono educati al rispetto, in cui non si insegna fin dal principio ad odiare il diverso ma bensì a rispettare le diversità”.
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