Assunzioni: avanti tutta anche dopo Silvana La Porta, La Tecnica della Scuola 18.1.2015
Lo chiedono i parlamentari del M5S che stanno depositando una loro proposta di legge in materia di reclutamento. Con l'obiettivo di assumere anche oltre le GAE. Il M5S sottolinea proprio l’insostenibile situazione del precariato attuale che è figlia del fatto che tra il 2000 e il 2011 non è stato attivato un solo concorso nazionale, ma contemporaneamente si sono sfornate centinaia di migliaia di abilitati, intasando le graduatorie e cancellando la certezza del diritto. Alla luce di queste considerazioni la proposta di Legge dei grillini per le assunzioni imminenti è la seguente. In una prima fase transitoria, che produrrà i suoi effetti nel quinquennio dal 2015 al 2020, il M5S prevede un piano di assunzioni straordinario che riguardi innanzitutto i 148.000 docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento e i vincitori del concorso a cattedra del 2012, ma che sia poi rivolto, per scorrimento e in subordine, anche ai precari della seconda fascia delle graduatorie d'istituto provvisti di abilitazione. Questa scelta si pone in contrasto con la direzione intrapresa dal Governo Renzi ed esplicitata nel documento “La Buona Scuola” e ha motivazioni ben precise. L’assunzione a settembre 2015 di oltre 148.000 docenti delle Graduatorie ad esaurimento, se davvero verrà realizzata, sarà comunque insufficiente. Ma soprattutto, a seguito della sentenza della Corte di giustizia europea del 26 novembre scorso e delle motivazioni allegate, la scelta del Governo risulta ingiustificata e arbitraria: non è stato applicato il criterio delle 36 mensilità di servizio, come richiesto dalla direttiva 99/70/CE, né si è scelto di privilegiare il criterio dell’abilitazione all’insegnamento. Si è deciso al contrario di puntare tutto su una sola categoria di docenti, gli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento abilitati entro il 2008, lasciando da parte tutti gli altri, che sono potenzialmente interessati dalla pronuncia della Corte in quanto in possesso di almeno tre annualità di servizio. In sostanza adottare un mero criterio temporale nella scelta di quali abilitazioni considerare “di serie A” e quali invece “di serie B”, risulta palesemente discriminatorio e non fa altro che alimentare le tensioni tra le categorie dei precari.
Il M5S ritiene invece che, anche sfruttando l’onda lunga dei prossimi pensionamenti, sia necessario compiere uno sforzo economico per garantire a tutti gli abilitati l’immissione in ruolo entro i prossimi cinque anni, ponendo fine alla anomalia attuale, in quanto nel corso dei prossimi dieci anni andranno in pensione più di 300 mila docenti, con la storica possibilità di un ricambio generazionale di più del 40% del corpo insegnante. Assunzioni sì, ma per tutti coloro che ne hanno diritto. Anche se, a quanto pare, le cose si preparano ad andare in modo molto diverso…
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