Nella terza fase della mobilità Lucio Ficara, La Tecnica della Scuola 10.1.2015
Tra poco più di un mese, sulla base dell’ipotesi di contratto di mobilità dei docenti e del personale scolastico del 26 novembre 2014, sarà emanata l’ordinanza ministeriale che preciserà tutte le fasi dei trasferimenti degli insegnanti e del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario della scuola. Secondo le aspettative del Miur dovrebbero entrare in organico la bellezza di oltre 50mila posti. Dopo le prime due fasi di mobilità, che prevedono, nella prima, i trasferimenti all’interno dello stesso comune, nella seconda, quelli nell’ambito di una stessa provincia, e precisamente tra i comuni diversi della stessa provincia, c’è anche la terza ed ultima fase dove si trattano i trasferimenti interprovinciali e la cosiddetta mobilità professionale. In questa ultima fase quale sono le percentuali di disponibilità di posti al trasferimento rispetto le due tipologie su citate?
Nel comma 5 dell’art. 6 dell’ipotesi del Ccni mobilità 2015/2016, è specificato che le operazioni di mobilità del personale docente, relative alla terza fase, realizzano l’equiparazione tra mobilità territoriale interprovinciale e mobilità professionale, attraverso l’attribuzione di aliquote paritetiche ad entrambe le tipologie di mobilità; ciascuna di tali operazioni è effettuata sulla metà del 50% delle disponibilità destinate alla mobilità territoriale provinciale e residuate dopo tale mobilità, fatti salvi gli accantonamenti richiesti e la sistemazione del soprannumero provinciale considerando distintamente le diverse tipologie di posto (comune/sostegno). Bisogna sapere che I posti e le cattedre che si dovessero rendere disponibili per effetto dei trasferimenti interprovinciali e dei passaggi di cattedra in uscita e dei passaggi di ruolo all’interno della secondaria di II grado vanno ad incrementare l’aliquota assegnata alla mobilità della terza fase nel suo complesso.
|