Mancano i docenti? Gianluca Sollazzo, il Mattino 10.2.2015 È proprio vero che la crisi stuzzica l’ingegno. Per fare fronte alle sforbiciate ai fondi d’istituto e ai tagli degli organici di docenti, con una scuola che ha bisogno di migliorarsi e adeguarsi a standard educativi efficienti, qualsiasi preside deve per forza di cose inventarsi qualcosa per mantenere sempre alti i livelli di istruzione e funzionamento didattico. Ai plessi di Fratte, Matierno e del rione Calenda, appartenenti all’Istituto comprensivo San Tommaso d’Aquino di Salerno, con più di 750 studenti tra infanzia, elementare e media, in un bacino d’utenza che sfiora i 7 mila abitanti, si è deciso di aprire le classi a docenti pensionati che a titolo gratuito continueranno a fare lezione seguendo un percorso di programmazione annuale come i docenti ordinari in servizio. Si tratta di insegnanti volontari animati dall’amore per la scuola che hanno pensato di mettere al servizio di studenti dell’infanzia, delle elementari e delle medie la loro esperienza decennale per l’istituzione di percorsi didattici “specifici” rivolti ad alunni dai 6 ai 12 anni.
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