Pensionati, basta incarichi nella PA. Ma non a scuola: Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 15.2.2015
In Gazzetta Ufficiale la circolare che nega di “attribuire a soggetti in quiescenza rilevanti responsabilità nelle amministrazioni stesse, impedendo che gli incarichi di vertice siano occupati da dipendenti più giovani”. Comunque per i presidi non cambia nulla: i docenti in pensione o nelle commissioni di concorso e dei comitati scientifici esclusi dal divieto. Il documento indica innanzitutto come le novità siano "volte a evitare che il conferimento di alcuni tipi di incarico sia utilizzato dalle amministrazioni pubbliche per continuare ad avvalersi di dipendenti collocati in quiescenza o, comunque, per attribuire a soggetti in quiescenza rilevanti responsabilità nelle amministrazioni stesse, aggirando di fatto lo stesso istituto della quiescenza e impedendo che gli incarichi di vertice siano occupati da dipendenti più giovani". Infatti, si precisa, che "le nuove disposizioni sono espressive di un indirizzo di politica legislativa volto ad agevolare il ricambio e il ringiovanimento del personale nelle pubbliche amministrazioni". Naturalmente nell'immediato si dovrà fare i conti con la Legge di Stabilità che blocca le assunzioni fino al 2016, al fine di ricollocare gli eventuali esuberi determinati dal superamento delle Province. Tuttavia, visto che si tratta anche di posizioni alte, le nuove regole potrebbero comunque incidere sul ricambio dei vertici. Nel dettaglio, le modifiche toccano qualsiasi pensionato, sia pubblico o privato, e interessano anche gli incarichi conferiti dai ministri. La circolare sottolinea come l'obiettivo non sia quello di "escludere la possibilità che i soggetti in quiescenza operino presso le amministrazioni" ma di evitare che il conferimento di incarichi a pensionati "sia utilizzato per aggirare" le regole sulla messa a riposo. Tra i ruoli consentiti c'è anche quello di commissario straordinario, nominato "per l'amministrazione temporanea di enti pubblici o per lo svolgimento di compiti specifici". Rimane possibile anche lo svolgimento di incarichi o collaborazioni a titolo gratuito per un anno e sono fatte salve alcune situazioni, tra cui gli incarichi di docenza, nelle commissioni di concorso o nei comitati scientifici. Tirano un sospiro di sollievo, quindi, i dirigenti scolastici che hanno conferito o intendono conferire incarichi gratuiti ai docenti pensionati. Il fenomeno, tra l’altro, sarebbe in decisa crescita. A ricordarlo è stata l’Anief, che il 15 febbraio ha ricordato come le scuole non siano “più in grado di pagare i docenti dell’istituto o esperti esterni. La musica è sempre la stessa: si preferisce “fare appello al lavoro gratuito dei docenti pensionati, visto che il fondo d’istituto è risultato sempre più a ‘secco’ dopo le riduzione del Fis”. Si ripropongono, insomma, “storie uguali in territori diversi, che evidenziano un mal comune del sistema scuola: la mancanza di finanziamenti adeguati”.
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