A dieci anni dal titolo lavora l’88% dei laureati,
crescono le nuove professioni
Viaggio di Almalaurea tra le figure emergenti: coordinatori di progetto e tecnici ambientali tra le più innovative
Il Sole 24 Ore
16.2.2015
I laureati pre-riforma a 10 anni dal titolo
A 10 anni dal titolo la quota di occupati sfiora il 90%, anche se per un 20% si tratta ancora di posizioni non stabili. E tra le professioni emergenti spiccano i coordinatori di progetto e i consulenti tecnici ambientali.
A dirlo è un’indagine ad hoc realizzata da AlmaLaurea, che traccia l'identikit di oltre 13 mila laureati pre-riforma intervistati a 10 anni dal titolo. L’indagine, pur testimoniando un mercato del lavoro estremamente frammentario, a tal punto che numerose sono le professioni svolte dai laureati, consente di dipingere un quadro complessivamente positivo.
I dati
A dieci anni dalla laurea, lavora l'88% degli intervistati; il restante 10%, non lavorando, è alla ricerca attiva di lavoro, mentre il 2% non cerca alcun impiego.
La sicurezza contrattuale, come più volte testimoniato dalle indagini AlmaLaurea, cresce con il trascorrere del tempo: il lavoro stabile coinvolge infatti 81 occupati su cento, di questi il 63% è assunto con un contratto a tempo indeterminato, mentre un 18% dichiara di lavorare in conto proprio. Permane tuttavia una quota di laureati, abbastanza elevata, il 20%, che, a dieci anni dalla discussione della tesi non ha ancora raggiunto una posizione stabile: di questi, il 10% ha un contratto a tempo determinato, il 4% parasubordinato e il 2% di consulenza professionale (i restanti si dividono tra altri tipi di lavoro autonomo e attività non regolamentate). Sono impiegati prevalentemente nel settore privato (il 64% contro meno del 32% del pubblico e meno del 5% del non profit) e gli stipendi medi superano complessivamente i 1.600 euro netti mensili.
E se la corrispondenza tra studi compiuti e professione svolta è relativamente scontata per alcune categorie professionali, non avviene altrettanto per altri ambiti professionali, dal momento che non tutti gli ambiti professionali garantiscono uguali opportunità di utilizzare le competenze apprese all'università.
Resta tuttavia confermato dal 60% degli intervistati che il titolo universitario sul mercato del lavoro si è rilevato è molto efficace o efficace; solo un 11% lo considera poco o per nulla efficace.
Le nuove professioni
In questo approfondimento, il primo di una serie che prenderà in esame volta per volta i diversi gruppi di professioni indagati, emergono alcune figure professionali mai rilevate nelle precedenti indagini AlmaLaurea: in primis, con una quota pari al 5%, troviamo i coordinatori di progetti, coloro che si occupano di gestione e organizzazione di progetti, in particolare in ambito europeo; seguono con il 3% i consulenti e tecnici ambientali.
Si tratta di professioni che hanno assunto particolare rilievo sul mercato del lavoro attuale in corrispondenza dell'emergere di nuove esigenze legate soprattutto alla gestione di progetti sottoposti a finanziamento europeo e alla maggior attenzione posta all'ambiente (inteso sia come luogo di lavoro che come spazio da tutelare).
Identikit dei coordinatori di progetto e consulenti e tecnici ambientali
Analizzando nel dettaglio occupazionale le caratteristiche dei coordinatori di progetto e dei consulenti e tecnici ambientali è possibile tracciare un loro identikit e valutare le performance professionali nel lungo periodo.
La professione di coordinatore di progetto è appannaggio delle donne, 63%, mentre tra coloro che operano in campo ambientale è più alto il numero di uomini (51%).
Svolgono davvero il lavoro per cui hanno studiato?
L'indagine permette di valutare la corrispondenza tra studi compiuti e professione svolta che se, come si è detto, è relativamente scontata in alcuni contesti, non è altrettanto ovvia per altri. Analizzando i coordinatori di progetto a partire dai gruppi disciplinari, emerge infatti una situazione quantomeno articolata: sono relativamente più frequenti della media i laureati del gruppo politico-sociale (19%), letterario (13%), psicologico (6%). Non stupisce, pertanto, tra i coordinatori di progetto sia leggermente più elevata della media nazionale la quota di coloro che ritengono il titolo poco o per nulla efficace (15,5% contro l'11%), anche se per il 60% il titolo universitario sul mercato del lavoro si è rilevato ad ogni modo molto efficace o efficace.
Per i consulenti e tecnici ambientali sono invece più presenti i laureati del gruppo economico-statistico (24%), ingegneri (18%) geo-biologico (8%) e agrario (5,5%). Il titolo è ritenuto molto efficace o efficace dal 56% degli intervistati e poco o per nulla efficace dal 13% degli intervistati.
Come si posizionano sul mercato del lavoro?
Il lavoro stabile coinvolge a dieci anni dal titolo il 77% dei coordinatori di progetto, un valore leggermente inferiore alla media nazionale (81%); di questi, tuttavia, il 70% è assunto con un contratto a tempo indeterminato, sette punti percentuali in più rispetto al complesso dei laureati indagati (63%), mentre solo il 7% svolge un'attività autonoma effettiva. Ma l'instabilità interessa ancora a dieci anni dal titolo il 23% degli occupati, un valore superiore alla media nazionale (20%). L'11% ha infatti ancora un contratto a tempo determinato, mentre il 9% ha un contratto parasubordinato.
Per i consulenti e tecnici ambientali la stabilità è addirittura maggiore e coinvolge l'88% degli occupati. A influire, in questo caso, e come ci si poteva attendere vista la tipologia di professione svolta, è soprattutto l'elevata presenza di occupati, 38%, che svolge un'attività autonoma effettiva, un valore nettamente superiore alla media nazionale (18%), mentre il contratto a tempo indeterminato riguarda il 50% dei consulenti. L'instabilità invece tocca solo al 12% degli occupati.
Dove sono inseriti
I coordinatori di progetto sono impiegati soprattutto nel settore pubblico, 40 laureati su cento, contro il 32% del complesso nazionale; 12 su cento sono impiegati nel no profit (è il 5% a livello nazionale), e il restante 48% lavora nel privato ( è il 64 a livello nazionale).
All'opposto troviamo i consulenti e tecnici ambientali occupati prevalentemente nel settore privato, 72%, mentre nel pubblico è inserito solo il 13% dei laureati.
Il guadagno
A dieci anni dal conseguimento della laurea i coordinatori di progetto guadagnano 1.563 euro mensili netti, un valore leggermente inferiore alle media nazionale (1.600 euro netti mensili), mentre per i consulenti e tecnici ambientali le retribuzione mensili nette sono più elevate 1.664 euro.