Il decreto stipendi Reginaldo Palermo, La Tecnica della Scuola 2.2.2015
Salta la conversione in legge perché - spiegano dalla Commissione Finanze del Senato - la norma sta già scritta nella legge di stabilità. Per i supplenti non cambierà nulla perché hanno già ricevuto gli arretrati. Dalla Commissione spiegano che in realtà non c'è nessuna necessità di convertirlo in legge in quanto le disposizioni in questione sono già contenute nella legge di stabilità. Ma, per la verità, la questione non è del tutto chiara perché nella legge di stabilità una norma precisa che stanzia i fondi necessari per pagare gli arretrati non c'è; a meno che non ci si voglia riferire al miliardo di euro messo a disposizione dalla legge per l'attuazione del Piano Buona Scuola. Resta però il fatto che il decreto stabiliva anche un'altra regola: il MEF d'ora in avanti avrebbe dovuto monitorare la spesa per le supplenze; nel caso di sforamento dello stanziamento previsto il Miur dovrebbe far fronte alla maggiore spesa utilizzando i fondi destinati al funzionamento amministrativo e didattico delle scuole. Dal punto di vista pratico per i supplenti non cambierà nulla perché in realtà gli arretrati sono sono già stati liquidati. Resta da capire come verrà affrontato di qui in avanti il problema dell'eventuale sforamento del tetto di spesa.
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