Sempre più “bamboccioni”: il 66% degli italiani
tra 18 e 35 anni vive a casa coi genitori

Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 8.2.2015

Per Eurostat siamo 17 punti sopra la media Ue28 e il doppio rispetto a Francia e Regno Unito. Secondo Daniela Santanchè, vicina alla Lega, servono misure shock: oggi per i giovani la parola 'lavoro' è una chimera. Il sottosegretario Graziano Delrio invoca politiche per il 'corso di vita' perché famiglie e giovani possano esercitare libertà e progetto di vita.

In Italia è boom di “bamboccioni”: due ''giovani adulti'' su tre, tra 18 e 35 anni, vivono infatti a casa con i genitori. Rappresentano il 65,8%, che corrispondono ad oltre 7 milioni di persone.

Si tratta di una percentuale altisonante, perché 17 punti superiore alla media Ue a 28 e addirittura doppia rispetto a Francia e Regno Unito. I dati sono stati emessi l’8 febbraio da Eurostat e si riferiscono al 2013. Considerando che nel 2014 la crisi economica del nostro Paese si è aggravata, è probabile che quelli più recenti siano ancora peggiori.

Duro il commento di Daniela Santanchè, deputata che sarebbe sul punto di passare alla Lega Nord: "come pensiamo di costruire un futuro per il nostro Paese se non riusciamo a garantire indipendenza ai nostri giovani? Sicuramente non con il Jobs act del Governo. Servono misure shock perchè per i giovani la parola 'lavoro' oggi è solo una chimera. Basta prese in giro, servono provvedimenti seri e soprattutto utili".

Intanto, nella stessa giornata, è intervenuto sul tema del sostegno alla famiglia il sottosegretario Graziano Delrio: con un intervento sul Sole 24 Ore, in risposta alle sette proposte avanzate dall'arcivescovo Bruno Forte per tutelare la famiglia, Delrio ha scritto che "è indiscutibile che la famiglia rappresenti un 'bene pubblico'. È essa stessa soggetto e oggetto della costruzione di risposte della Pubblica Amministrazione. Le politiche pubbliche debbono quindi aspirare ad accompagnare la famiglia, riconoscendone il valore sociale e comunitario e non solo a riguardo la generazione dei figli. Più che settoriali, debbono essere politiche per il 'corso di vita' che pongano le giovani famiglie e i giovani nelle condizioni di esercitare pienamente la loro libertà e di raggiungere il loro progetto di vita, per conquistare la 'felicità privata' e la 'felicità pubblica'".