Fioroni: «Già nel 2006 provai a svuotare le graduatorie, ma con le deroghe si sono riformate»

di Lorena Loiacono, Il Sole 24 Ore 11.9.2014

Giuseppe Fioroni, ex ministro dell'Istruzione, nel 2006 lanciò un piano triennale di assunzioni per eliminare le graduatorie che, da permanenti, divennero quindi a esaurimento. Perché a distanza di otto anni non è cambiato nulla ed è tutto da rifare?
Purtroppo con la caduta del Governo Prodi si bloccò tutto e le graduatorie, di fatto, non sono mai state veramente a esaurimento . Mi spiego meglio: dal 2008 in poi abbiamo assistito a un'infinità di interventi e deroghe che hanno riaperto le graduatorie su molti fronti. Sono stati ammessi docenti in coda, a pettine, nuovi abilitati nelle diverse modalità. Relegando quindi le graduatorie a mere liste di attesa per l'assunzione quando invece avrebbero dovuto rappresentare, così come erano nate circa 15 anni fa, una svolta nella selezione dei docenti. Sarebbero dovute essere cristallizzate fotografando tutti i diritti acquisiti dagli iscritti fino al 31 dicembre 2006. Ma così non è stato, purtroppo. Avremmo potuto risolvere l'annoso problema delle graduatorie in 3 anni, con la piena copertura economica.


Il piano di assunzioni non venne completato a causa del cambio di Governo. Ma dove avreste trovato le risorse per l'assunzione di 150mila docenti?

Il provvedimento di svuotamento delle graduatorie era contenuto nella finanziaria dove prevedemmo scatti di anzianità,ricostruzione di carriera e previdenza. Il primo anno ne assumemmo 50mila, 20mila il secondo anno. Poi cadde il Governo e con il ministro Gelmini cambiò tutto, di nuovo, e vennero riaperte le graduatorie per gli abilitati Ssis. Oggi i percorsi di abilitazione hanno altri nomi, si parla di Tfa, e intanto i docenti restano in attesa investendo su formazione e un sempre maggior numero di anni di studio".


Qual è la corretta formazione per un insegnante?

Innanzitutto la laurea breve e poi la specialistica a numero chiuso che, nell'ultimo semestre, porti nelle scuole gli aspiranti insegnanti per una vera formazione sul campo. Conclusi gli studi, si otterrebbe l'ammissione al concorso. Una volta superato il docente potrebbe fare il praticantato nella scuola. In questo modo eviteremmo l'estenuante attesa in graduatoria per anni. Il ruolo degli insegnanti deve essere valorizzato


Come si valorizza il lavoro di un docente?

In tutto, dagli scatti stipendiali fino all'aggiornamento. Partiamo dagli scatti stipendiali: saranno legati al merito ma credo che siano due cose diverse. Un docente in Italia guadagna circa 1.180 euro l'anno, solo a ridosso della pensione raggiunge i 1300-1440 euro: tra gli stipendi più bassi in Europa. Gli scatti servono solo per rendere dignitosa la retribuzione, altra cosa è la valorizzazione del merito che dovrebbe andare ad aggiungersi allo stipendio.


E come si forma invece una scuola sana?

Bisogna iniziare a calcolare il numero dei docenti non sulle disponibilità economiche ma sul reale numero dei ragazzi in classe. A cominciare dal sostegno: in questa occasione voglio ricordare Franca Falcucci, scomparsa da pochi giorni, il ministro della pubblica istruzione che nel '77 abolì le classi differenziali in cui venivano relegati i ragazzi disabili. Quella legge, la 517/77, ebbe sicuramente un costo elevato ma questa è la vera bellezza della scuola italiana. Una bellezza che va difesa.