Pensioni e Quota 96: la strada resta in salita
Dal Premier Renzi agli altri membri
dell’esecutivo, Isaac, The Blasting News 11.9.2014
Il 2014 sarà difficilmente l'anno dell'agognato
pensionamento per i circa 4000 lavoratori ATA e
insegnanti che hanno già maturato il diritto
all'Inps nel 2011, ma che si trovano costretti a
restare sul lavoro a causa di una svista nella
Riforma Fornero. Negli ultimi giorni ci sono state
diverse dichiarazioni da parte dell'esecutivo sul
tema della previdenza e anche se la questione dei
Quota 96 non è stata toccata direttamente, si può
facilmente intuire quale sarà il risultato finale
mettendo insieme le tessere del puzzle. D'altra
parte, ormai sono in pochi ad avere ancora la
speranza di una sanatoria ad hoc, anche perché gli
studenti stanno tornando sui banchi di scuola e
difficilmente si potrà evitare di portare a
conclusione un anno scolastico appena iniziato.
Nei suoi scorsi interventi il Premier Matteo Renzi
ha più volte chiarito che la priorità sarebbe andata
alla questione degli esodati, per i quali è
attualmente in discussione al Senato la sesta
salvaguardia. Purtroppo altre risorse da mettere
nelle sanatorie del sistema previdenziale
attualmente non ci sarebbero, mentre il Presidente
del Consiglio esclude di reperirne di nuove
attraverso un contributo di solidarietà sulle
pensioni attuali: "Enrico Letta è intervenuto sulle
pensioni più alte, io credo che sia un errore che
per 100 milioni di euro si susciti il panico tra i
pensionati". Ai quota 96 che avrebbero cercato di
interpellarlo direttamente alla Festa dell'Unità di
Bologna, Renzi avrebbe risposto che la soluzione
sarebbe arrivata nel futuro, da un provvedimento più
ampio. Il riferimento potrebbe essere a una nuova
forma di pensione anticipata, che però sarebbe
rimandata a data da destinarsi. Fatto sta che nel
piano presentato recentemente per #labuonascuola non
si è fatto accenno ad eventuali soluzioni per i Q96,
nonostante alcune delle 12 linee guida annunciate
riguardino proprio temi vicini, come la gestione del
personale e le assunzioni dei precari. Nel frattempo si aggiungono altri tasselli del puzzle e arrivano nuovi riscontri anche dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che ha sottolineato come al momento non siano attive discussioni riguardo la questione previdenza, se non per quanto concerne la già citata salvaguardia degli esodati (rimasti al contempo senza reddito da lavoro e da pensione). Come dire che la proposta Damiano per istituire una forma di pensione anticipata a 62 anni con 35 anni di contributi non sembrerebbe realizzabile con la prossima legge di Stabilità 2015, fatto che fa apparire più lontano anche un possibile provvedimento sanatorio per i quota 96. Se così fosse, l'unica speranza rimasta per i lavoratori della scuola pubblica bloccati tra i banchi di scuola sarebbe un ricorso alla Corte Costituzionale, recentemente spalleggiato dal Giudice Ferdinando Imposimato e in fase di allestimento da parte del sindacato Cisl. |