Ma riuscirà Renzi a esonerare Giannini? Pasquale Almirante, La Tecnica della Scuola 13.9.2014
I conti senza
l’oste nel nostro caso significa non considerare che nel parlamento
Stefania Giannini può ancora contare su un pacchetto di voti che,
messi sul piatto, potrebbero sconsigliare i rimpasti ventilati e
indurre a propositi più miti In altri termini, il presidente Renzi deve farsi bene i suoi conti prima di rimpastare, rottamando Giannini per chiamare un ministro più vicino a lui e con ogni probabilità del suo stesso partito. Conti ben fatti per rintuzzare eventuali contromisure e più pericolose fughe. Da qui la domanda delle cento pistole: si lascerà, l’attuale ministra dell’istruzione, mettere all’angolo senza sparare le sue cartucce? Non cercherà, sfruttando magari il suo peso di coordinatrice del morente partito di Scelta civica, di far valere le sue ultime ma determinati forze rimaste? D’altra parte, se si esclude anche Giannini dal governo, togliendole un ministero di prestigio, tutto il gruppo parlamentare che fa capo a Scelta civica perderebbe una notevole visibilità, ma perderebbe pure un punto di riferimento e perfino una giustificazione politica a mantenere simbolo e nome, per cui avrebbe a quel punto due sole possibilità: o trasmigrare verso altri partiti, ma sciogliendosi così del tutto, oppure raccogliere le ultime forze rimaste e con orgoglio affermare il suo ruolo politico, ridisegnandosi magari un altro futuro, prossimo alla sua vocazione centrista. Ecco il punto: orgoglio o pregiudizio? Resistere, sfidando l’avversa sorte, o con giudizio apriori abbandonare il campo, evaporando tra le brumose plaghe della politica? |