Al Liceo come all’Università: Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 29.9.2014
L’istituto superiore Marco Polo di
Bari tenta l’esperimento dell'Its Pacioli di Crema: nella sezione di
linguistico, scienze e storia si studieranno intensamente fino
gennaio, per poi lasciare campo libero a matematica e latino. In
passato l’esperimento riscosse apprezzamenti, ma fioccano le
polemiche. Ecco un esempio pratico, realizzato nel liceo pugliese, ripreso dal sito Skuola.net: nella sezione di linguistico, scienze e storia la faranno da padrone da qui a gennaio per poi sparire e lasciare campo libero, da febbraio in poi, a matematica e latino. Una vera full immersion, con delle discipline affrontate quasi tutti i giorni per circa quattro mesi. Per poi lasciare spazio alle altre. Però già fioccano le polemiche. “Se dal punto di vista della concentrazione ci si guadagna, va da sé - fa notare il portale - che si perde molto in termini di continuità”. Nel caso della scuola barese, inoltre, sembra che abbia avvisato le famiglie e gli studenti di questa novità oraria solo il 12 settembre scorso. Senza possibilità di replica. Ci si chiede, allora: “é giusto staccare completamente la spina a una materia come la matematica che, di fatto, viene messa in stand by per almeno 6 mesi?”. Tuttavia, il Marco Polo di Bari non è il primo istituto scolastico ad aver adottato la compattazione oraria. Prima era accaduto all'Its Pacioli di Crema. In quell’occasione l'indice di gradimento tra i diplomati fu davvero positivo: il 68,9% degli studenti che parteciparono disse di essere soddisfatto della particolare organizzazione oraria propostagli. Quell’esperienza fu anche commentata ed spiegata dall'Indire: "Le lezioni si svolgono dal lunedì al venerdì con rientri pomeridiani previsti per tutti i giorni fatta eccezione per il mercoledì. Alcune attività del biennio vengono compattate nel primo o nel secondo quadrimestre. Ad esempio, nelle classi prime e seconde scienze e diritto vengono fatti nel primo quadrimestre, fisica e informatica nel secondo. Questo evita nei ragazzi di avere troppe materie in contemporanea, e permette agli insegnanti di conoscere meglio le proprie classi. Permette anche agli studenti di evitare di incorrere in casi di dispersione cognitiva e consente di sfruttare il secondo quadrimestre come ripasso di alcuni argomenti già affrontati (sebbene con approccio diverso) nel primo". |