Fioroni, Pd: di Silvana La Porta, Aetnascuola.it 17.9.2014 Il ministro Fioroni dice la sua su assunzioni, precariato e aumenti stipendiali dei docenti . E lo fa in un’intervista a Italia Oggi in cui la sua posizione è abbastanza chiara: c’è troppo precariato nella scuola, ma non bisogna fare figli e figliastri… Per avere docenti stabili “il governo deve innanzitutto rimuovere la norma incostituzionale voluta dal sottosegretario Gianfranco Ponilo in Finanziaria, che istituendo l`organico funzionale per la rete di scuole lo contingenta: il numero dei docenti non è più una variabile del numero degli alunni ma delle risorse disponibili. Questo principio è ancora legge.” Nel percorso di stop al precariato, inoltre, non basta assumere i 150 mila docenti delle Gae e dei concorsi. Fioroni pone l’accento su una spinosa questione: “Dalla stabilizzazione delineata dal governo restano fuori tutti coloro che hanno fatto i Tfa speciali, i cosiddetti invisibili, sono 30 mila docenti che meritano una risposta. Così come i precari Ata, altri 28 mila” Altro che 150mila assunzioni. Ce ne vorrebbero almeno 200mila: “Se l`obiettivo è eliminare davvero il precariato sui posti che annualmente sono assegnati con contratti di supplenza, non parlo delle sostituzioni occasionali e imprevedibili che resteranno comunque fisiologiche, nessuno che ha i titoli va tenuto fuori. Lo si può fare gradualmente, ma senza fare figli e figliastri”. Poi si esprime sulla solita questione della meritocrazia: “Sono d`accordo con l`obiettivo del merito, anche se poi va chiarito chi valuta chi. Ma dobbiamo evitare l`ingorgo tra blocco del rinnovo dei contratti e blocco della progressione per anzianità. Così facendo i primi scatti di merito saranno pagati nel 2019. Andranno solo al 66% dei docenti e saranno completamente autofinanziati dalla soppressione degli scatti di anzianità”
In sostanza, secondo Fioroni, “il merito si realizzerebbe con
l`esclusione di un 34% di docenti che in prospettiva vedrebbero
ridotto il loro stipendio. Mi sembra tra l`altro difficile poter
ipotizzare che più di un terzo dei nostri docenti sia fatto da
incompetenti.” Fiorni conclude: “Mi auguro che non sia così. Con una spesa per l`Istruzione che per il 95% è vincolata per il pagamento degli stipendi, significherebbe intaccare quel 5% che serve per gli investimenti, dal Mof alla lotta alla dispersione scolastica, dagli Its all`alternanza scuola-lavoro. Proprio i capitoli su cui il governo ha detto di voler investire”. Di assunzioni ce ne vogliono tante, troppe. Speriamo che il Mef non dia forfait. |