Cittadinanza stranieri,
Giannini sposa la linea Renzi:
lo 'ius soli' va legato alla Scuola

Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 21.10.2014

La posizione del Ministro espressa a Firenze, agli Stati generali della lingua: è giusto far sì che un giovane straniero nato in Italia o arrivato in tenera età, se compie un percorso di approfondimento e di conoscenza vera dell'identità culturale del Paese sia ritenuto italiano a tutti gli effetti.

Il ministro dell'Istruzione sposa le intenzioni del Miur di associare la cittadinanza dei bambini e ragazzi stranieri con l'assolvimento del ciclo scolastico, almeno sino alla licenza media per chi è nato in Italia e il diploma di maturità per chi é giunto nella Penisola già adolescente. Il responsabile del Miur ha chiarito la sua posizione in merito a margine degli Stati generali della lingua, in corso a Firenze: legare lo ius soli al primo ciclo di studio, è un tema che ritiene "fondamentale". Giannini ha ricordato di aver parlato "diversi anni fa di ius soli et culturale" e si è detta favorevole a legare "diritto di cittadinanza e istruzione".

"E' un tema - ha aggiunto Giannini - che non solo condivido ma che ritengo fondamentale per poter far sì che un giovane straniero nato in Italia o arrivato in tenera età, se compie un percorso di approfondimento e di conoscenza vera dell'identità culturale del Paese sia ritenuto, com'è, italiano a tutti gli effetti."

Il Ministro ha colto l'occasione, parlando con gli studenti, per dire che "l'ingresso presunto dei privati nella scuola, con un finanziamento, è del tutto infondato. Forse è uno slogan che hanno recuperato in un'altra stagione". Il ministro ha anche precisato: "ho incontrato i collettivi nelle loro funzioni rappresentative complete. Nelle scuole stiamo portando la spiegazione reale del nostro progetto educativo. Nel confronto diretto i temi si capiscono nel merito. Distinguiamo la piazza e i ruoli in commedia - ha concluso Giannini - dal vero confronto nel merito".