Quali controlli sulle future Silvana La Porta, La Tecnica della Scuola 15.10.2014
E' il Gruppo di Firenze “per la scuola del merito e della
responsabilità” a porsi, la domanda: è opportuno che entrino nella
scuola tanti nuovi professori senza alcuna forma di verifica? La prima proposta del Gruppo era trasformare l’anno di prova, che oggi nella maggior parte dei casi è una pura e semplice formalità, in una verifica effettiva della presenza o meno di una sufficiente professionalità del nuovo assunto. Non si tratterebbe del resto di una valutazione improvvisata, se si volesse utilizzare a questo scopo un intero anno di lavoro del candidato. Inoltre, per avere maggiori garanzie di serietà, la commissione di valutazione andrebbe integrata da almeno una qualificata presenza esterna. Insomma immettere in ruolo un così gran numero di persone senza controlli per alcuni sarebbe controproducente. Il Gruppo di Firenze aggiunge: “A una qualche forma di verifica andrebbero sottoposti anche tutti quei docenti che, pur avendo insegnato negli ultimi anni, non sono mai passati attraverso prove selettive?”. Precari da venti, venticinque anni che si rimettono a studiare, ormai cinquantenni e vicini alla pensione, dopo una lunghissima esperienza in classe? E' certo che le proposte di oculati controlli sui precari giurassici e su quelli meno stagionati, ma pur sempre di lunga data, faranno sicuramente discutere. |