Pensioni 2014 anticipate, opzione donna: Fa discutere la questione sull'opzione donna e l'interpretazione dell'Inps sulla scadenza della pensione anticipata. Crissa, The Blasting News, 1.10.2014
L'opzione donna, che permette alle donne di andare in
pensione anticipata, è oggetto del contendere fra INPS e
politici. L'Istituto di previdenza ha interpretato la norma del 2004
in modo restrittivo, con la conseguenza che la scadenza per la
richiesta potrebbe non essere più il 31 dicembre 2015. La norma n.
243/2004, stabilisce che fino al 31 dicembre 2015 le donne
lavoratrici dipendenti possono andare in pensione a 57 anni se hanno
35 anni di contributi e le lavoratrici autonome a 58 anni, sempre
con 35 anni di contributi, a patto che accettano il calcolo
dell'assegno pensionistico con sistema contributivo, che di fatto
comporta una penalizzazione di circa il 30% dell'importo. Il Governo
si è riservata la possibilità di prolungare l'opzione donna. In una
circolare del 2012, l'INPS ha interpretato la scadenza non come
termine ultimo per presentare la domanda, ma la data entro la quale
la lavoratrice deve aver maturato il diritto a percepire l'assegno
mensile di quiescenza, che va ottenuto aggiungendo ai 57 anni di età
altri 15 mesi (21 per le lavoratrici autonome). Di fatto, possono
richiedere l'opzione donna le lavoratrici dipendenti che hanno
compiuto 57 anni di età entro il 30 settembre 2014 e le autonome che
hanno compiuto 58 anni entro il 28 febbraio del corrente anno. Ma da dove nasce il problema dell'INPS? Dal momento in cui è entrata in vigore la legge Fornero, sono state tantissime le donne che si sono rifugiate nell'opzione donna per andare in pensione anticipata, secondo le stime circa 17.000. L'INPS sostiene che la norma ha costi eccessivi, ma considerato la decurtazione del 30% dall'assegno mensile, in realtà lo Stato si ritrova a risparmiare (secondo i calcoli) oltre 1 miliardo e cento milioni entro il 2019. Nel frattempo è stata approvata una risoluzione in Commissione Lavoro per incoraggiare il Governo a sollecitare l'Inps, in modo da evitare futuri contenziosi al riguardo. La risposta? Silenzio assoluto del Governo e dell'Inps. |