Legge di stabilità: aumentano i precari? Reginaldo Palermo, La Tecnica della Scuola 28.10.2014
I paradossi
dei dati allegati alla legge: diminuisce
la spesa per i docenti in ruolo ma aumenta del 50% quella per i
contratti a tempo determinato. Ma il
precariato non doveva sparire? Va peraltro premesso che la lettura del documento non è per nulla semplice, ma almeno sui macro-dati le nostre osservazioni non dovrebbero essere molto lontane dalla realtà. Il primo dato riguarda il budget generale del Ministero: per il 2014 il bilancio assestato è pari a 41,7 miliardi euro; per il 2015 sarà di 230milioni di euro in meno. Se si considera il conto di cassa la situazione non cambia affatto: contro i 42,1 miliardi del 2014 ci sono i 41,5 del 2015. La prima osservazione è inevitabile: nel complesso sull’istruzione non ci sarà un euro in più, anzi ci saranno alcune centinaia di milioni di euro in meno. Ma il dato più interessante è quello che riguarda le spese per il personale.
Prendiamo per
esempio il costo del personale docente di scuola primaria: nel 2015
si prevede una spesa di 5,750 miliardi di euro che corrisponde,
secondo la tabella, a 220mila stipendi annui; negli anni seguenti -
a causa delle assunzioni previste dal Piano Buona Scuola - la spesa
dovrebbe aumentare e invece no: nel
2016 si scende a 5,683 miliardi(pari a 217mila stipendi) e nel
2017 a 5,570 miliardi (pari a 211mila stipendi). La stessa tendenza si riscontra analizzando le previsioni di spesa relative agli altri ordini di scuola. Con questi dati risulta davvero difficile dare credito al piano di assunzioni previsto dalla “Buona Scuola” di Renzi. Forse un chiarimento tecnico da parte del Ministro (e soprattutto da parte della Regioneria Generale dello Stato) potrebbe servire a fugare dubbi e perplessità. |