Opzione donna, Quota 96, pensione anticipata senza penalizzazioni: ultime novità Opzione donna, Quota 96, pensione anticipata Gnecchi -Damiano: ultime novità e punto della situazione si emendamenti di Erica Venditti, The Blasting News 24.11.2014
Non si placa il dibattito intorno alla questione previdenziale, troppi i temi caldi rimasti insoluti all'interno della Legge di Stabilità, come: l'Opzione donna, i Quota 96 e la pensione anticipata senza penalizzazioni.
Per quanto concerne l'opzione donna al momento è arrivato il "no" dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, che si è riunita per deliberare in merito alla proposta di estendere l'opzione contributivo per tutto il 2015. Sebbene i numeri presentati anche da Daniella Maroni, presidentessa del comitato Opzione Donna, parlassero chiaro: lo Stato nel lungo periodo sarebbe andato incontro a risparmi consistenti, data la natura dell'assegno contributivo maturato dalle donne, questo non è bastato a permettere la cancellazione della circolare Inps 35/2012. Circolare che dunque manderà definitivamente in soffitta l'opzione donna con la fine del 2014, per buona pace delle 6.000
lavoratrici, che avrebbero maturato i requisiti entro quest'anno come richiesto dalla Legge 243/2004. Durante l'esame dell'emendamento sono intervenuti sia il Viceministro dell'economia Morando, quanto l'onorevole Gnecchi, che hanno tentato di convincere il Governo a intervenire sulla famigerata circolare Inps 35/2012 , affinché le donne non dovessero attendere i 66 anni per poter accedere alla pensione. Nonostante il loro aperto dissenso la Commissione Bilancio della Camera non ha accettato l'emendamento.
I Quota 96 della scuola , duramente colpiti dall'entrata in vigore della Legge Fornero, continuano a sperare negli emendamenti ancora in discussione nella Legge di Stabilità, per cui è previsto il voto entro domani 25 novembre. Manuela Ghizzoni ha reso noto il testo di una sua interrogazione parlamentare sul gruppo Facebook dei Quota 96, ove chiede soluzioni imminenti al Governo . La Ghizzoni dice che dopo tre anni di richieste, emendamenti, silenzi, ora la questione é passata nelle mani della giustizia, questo non può che generare confusione e disparità nel diritto alla pensione. Stanno emergendo, prosegue, sentenze diverse e talvolta opposte, la politica non può demandare
alla giustizia, è necessario nonché giusto che riprenda il suo ruolo e dia risposte concrete. Lo Stato rischia altrimenti, precisa indignata la Ghizzoni, di perdere credibilità non provvedendo ad un errore riconosciuto che sta pesando inesorabilmente sulla vita di circa 2.700 cittadini. Le stime fornite dall'Inps parlano infatti di un numero ridotto rispetto ai 4.000 Quota 96 iniziali, alcuni, infatti, sono riusciti in questi tre anni ad andare in pensione, mentre le donne hanno, nonostante la penalizzazione, preferito optare per l'opzione donna contributivo. I lavoratori precoci e coloro che svolgono mansioni usuranti attendono con impazienza di sapere quale sarà l'esito dell'emendamento proposto da Gnecchi e Damiano che in sintesi richiede che coloro che non hanno ancora compiuto 62 anni d'età possano comunque accedere alla pensione anticipata senza incorrere in penalizzazione fino al 2017. Si confida dunque che almeno su Quota 96 e sulla pensione anticipata senza penalizzazioni giungano buone nuove, vi terremo informati anche sulle prossime mosse del Comitato opzione donna, che certamente proseguirà la propria battaglia contro l'Inps. |