Sentenza europea, assunzioni.
Giannini: con il concorso stop al precariato

di Lalla, Orizzonte scuola 27.11.2014

Il Ministro Giannini oggi difende il proprio operato con numerose interviste a stampa e media. Nodo centrale: valorizzare la via tracciata ne La Buona Scuola. che comprende lo svuotamento delle graduatorie ad esaurimento e del concorso 2012 con assunzioni a settembre 2015 e subito dopo un nuovo concorso.

Il Ministro conferma le immissioni in ruolo di settembre 2015, nella modalità di cui vi abbiamo parlato nell'articolo Graduatorie ad esaurimento e concorso 2012: avanti tutta verso il ruolo

Ai sindacati però gli annunci non bastano. Intervengono in particolar modo Anief e Gilda, protagonisti ieri alla lettura della sentenza a Lussemburgo. La Gilda diffida il Governo ad "avviare l'iter di stabilizzazione per i precari della scuola che hanno svolto oltre 36 mesi di servizio", mentre l'Anief individua la soluzione in ulteriore sforzo economico del Governo che porti le assunzioni del 2015 a 210mila, con la creazione di una fascia aggiuntiva a quelle già esistenti nelle Graduatorie ad esaurimento, in cui includere gli insegnnti che possono vantare i requisiti previsti dalla sentenza.

Nè va trascurato il personale Ata, ugualmente interessato dalla sentenza europea.

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Ma il Ministro tira dritto in questo giorni e imputa il problema del precariato scolastico ai Governi precedenti, che per 13 anni non hanno indetto concorsi.

Ecco dunque la parola chiave per evitare il riformarsi del precariato. Dopo lo svuotamento delle Graduatorie, un concorso che nel settembre 2016 porterà in cattedra altri 40mila insegnanti. Chi potrà partecipare

Concorso al quale molti abilitati sono contrari, sia perchè ad oggi non vi è nulla di definito, se non una vaga promessa, ma anche perchè alcuni insegnanti possono vantare requisiti di servizio anche superiori rispetto a quelli di colleghi inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento.

Ritornare al concorso, conclude il Ministro, è stata una priorità per l'attuale Governo in tempi non sospetti. La sentenza invece, secondo il Ministro, non ha una immediata ricaduta su questi propositi. Non cambia nulla a livello di programma di Governo, a meno che il singolo non vi ravveda gli estremi per presentare ricorso. Ma questo è un aspetto che non riguarda il Ministro.

Sentenza stabilizzazione precari: coinvolti 250.000 precari. Chi riguarda?

 

 

La sentenza europea del 26 novembre ha condannato l'Italia per "abuso di contratti di lavoro a temo determinato" . Il riferimento ai "36 mesi di servizio" ha destabilizzato e messo in allarme gli iscritti nelle Graduatorie ad esaurimento. Qualche chiarimento.

La sentenza non annulla, ma anzi rafforza e motiva il piano straordinario di assunzioni previsto per il 2015 dal Governo Renzi, finora contenuto come intenzione programmatica nel documento La Buona Scuola, ma già finanziato nella Legge di Stabilità e che a gennaio dovrebbe essere trasformato in fonte normativa.

D'altronde, non è un mistero - è chiaramente indicato a pag. 36 de La Buona Scuola - che il piano straordinario è stato pensato proprio come risposta alla procedura di infrazione per la non corretta applicazione in Italia della direttiva comunitaria 1990/70/CE.

La sentenza, seppure ancora non ancora emanata ai tempi di stesura del documento, era in un certo senso prevedibile, in quanto anticipata dalle considerazioni dell'Avvocato della Corte di Giustizia euroopea Maciej Szpunar che, lette oggi, sono in tutto e per tutto quelle della sentenza.

Progetto che ieri è stato confermato dal comunicato del Ministero, in cui si legge di

  • un piano di assunzioni straordinario che a settembre 2015 porterà in classe circa 150.000 insegnanti, necessari per rafforzare e ampliare l'offerta formativa. Insegnanti che copriranno anche tutti i posti attualmente "vacanti e disponibili" di cui parla la sentenza.

Dunque, gli iscritti nelle Graduatorie ad esaurimento e nelle graduatorie del concorso 2012 potranno contare - fermo restando che l'operazione si concluda nella maniera sperata - nel piano straordinario di immissioni in ruolo.

In esso non vi è alcun riferimento ad eventuale servizio di insegnamento come requisito per l'assunzione a tempo indeterminato. Leggi Immissioni in ruolo: aver insegnato non è tra i requisiti richiesti

Dunque, l'obiezione sollevata in alcune e mail alla redazione "sono iscritta in Graduatoria ad esaurimento, ma non ho i 36 mesi di servizio", non ha senso di esistere.

Nè ha senso l'ulteriore obiezione "la stabilizzazione che potrà essere rivendicata dal personale non inserito nelle Graduatorie ad esaurimento, che ha i requisiti previsti, farà diminuire i posti assegnati alle Graduatorie ad esaurimento".

Svuotamento delle Graduatorie (ad esaurimento e del concorso) e sentenza vanno intesi piuttosto come canali paralleli che potranno imprimere una svolta diversa alla storia del precariato italiano. Il passo successivo - richiesto dalla sentenza stessa - è la previsione di tempi certi per l'espletamento delle procedure concorsuali, ma questo non interessa già più chi è iscritto nelle graduatorie ad esaurimento. Immissioni in ruolo e sentenza 26 novembre chiudono capitolo del precariato a vita nella scuola italiana?

Potrebbe capitare invece che chi è iscritto in Graduatoria ad esaurimento avesse già promosso il ricorso, e che questo si fosse arenato proprio in attesa della sentenza europea. In questo caso nulla vieta di riassumere il ricorso davanti al giudice del lavoro.

Gli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento potrebbero inoltre decidere di ricorrere per altre motivazioni (scatti di anzianità, ricostruzione di carriera, risarcimento)

 

 

Dove avrà visto Renzi tutto sto gran consenso? Il Governo pare intenzionato a rivedere il meccanismo sugli scatti stipendiali, presente nelle linee guida. Ma è necessario sottoporre nuovamente la proposta al giudizio dei docenti.

Probabilmente, il rischio di organizzare una ovattata consultazione in giro per l'Italia, stando bene attenti a chi viene invitato e a chi viene concessa la parola, sta nel vedere consensi ovunque.

Eppure il messaggio del malcontento dei docenti per la proposta di togliere loro gli scatti stipendiali per restituirli solo al 66% è stato forte e chiaro.

Ieri la notizia di 160 mozioni di Collegi docenti contro la riforma della scuola raccolte dal Movimento X, che fa capo al Gruppo Misto del Senato.

Anche la nostra redazione è stata letteralmente sommersa da delibere che bocciavano la riforma e delle quali siamo stati in grado di pubblicarne solo una parte. Si è trattato di un vero e proprio fiume in piena, nonostante della faccenda "merito e scatti stipendiali" se ne sia occupata soltanto la nostra testata e di riflesso altri siti dedicati al mondo della scuola. Ignorata, invece, dalla stampa generalista se non affrontata in modo volutamente distorto.

Ed un fiume in protesta è stata anche la riuscita manifestazione della Gilda degli Insegnanti che ha visto sfilare a Firenze (patria di Renzi) docenti provenienti da tutta Italia. Una riprova che il mondo della scuola è in sofferenza, altro che valorizzazione della professionalità.

Stesso significato è da assegnare a quelle 300mila firme raccolte da FLCGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA alle quali abbiamo avuto più volte modo di far riferimento e che hanno bocciato inesorabilmente il taglio degli scatti di anzianità.

E' notizia informale, giunta in redazione, quella che vuole una apertura da parte del Governo per rivedere la faccenda degli scatti stipendiali. Evidentemente il messaggio di una scuola in subbuglio deve aver scalfito la sensazione di consenso generalizzato in cui il Governo si è trincerato, impegnato più che altro a contare i questionari compilati e i commenti ai post sul sito dedicato alla consultazione.

Ma come sarà rivisto il "merito" dei docenti? Sempre notizie informali vorrebbero che ad essere rivisto sia il solo meccanismo dell'assegnazione degli scatti e non lo stanziamento di risorse. In pratica potrebbe essere oggetto di riformulazione il modo in cui i docenti possono cumulare i crediti, la percentuale di color che usufruiranno degli scatti, ma non le risorse stanziate.

Sicuri che i docenti siano concordi con la nuova proposta? Sarebbe corretto da parte del Governo rimettere la proposta modificata nuovamente al giudizio, attraverso una consultazione che interpelli i soli docenti, perché ne venga una soluzione condivisa e che realmente valorizzi la professionalità.