Premier vicino alla scuola

Pasquale Almirante, La Sicilia 9.3.2014

Dal senatore Maurizio Gasparri al Movimento 5 Stelle si stanno lanciando interrogazioni parlamentari alla ministra dell'Istruzione, Stefania Giannini, per sapere se il comportamento del dirigente scolastico dell'istituto di Siracusa che ha accolto il premier Matteo Renzi, il 4 marzo, al canto dei bambini schierati nell'auditorium, non sia censurabile. Ma ancora di più, viene chiesto se la comparsata del premier, che rasenterebbe, per Gasparri, una "forma di apologia", sia prevista "nei nuovi indirizzi del ministero". E non basta. Qualche giornalista, in vena di scoop linguistici, ha scritto: "I pupi siciliani cantano per Renzi", mentre altri giornali, in perfetta sintonia col senatore di Fi, hanno scritto: "Stiamo assistendo al sorpasso in diretta del fascismo, per assestarci dalle parti della Corea del Nord, di Kim Jong-un. Sono riusciti in un colpo solo a replicare il piccolo Balilla e a superarlo".

Con assoluto distacco si potrebbe dire che ogni opinione è libera, ma così sfuggirebbe la rozzezza delle parole, adoperate probabilmente per sminuire una visita importante. E infatti da decenni si ripete che i politici, racchiusi nella loro torre del potere, hanno perso i contatti con la gente e con il popolo e ancora di più coi giovani che si sentono smarriti e abbandonarti. Ma allorché un presidente del Consiglio, che fra l'altro ha messo al primo punto del suo intervento per chiedere la fiducia al Parlamento proprio la scuola, si impegna a visitarle periodicamente, ecco scattare la critica e lo sberleffo, al punto da coinvolgere il preside, il docente di musica e i bambini soprattutto: balilla, pupi. È vero che i dirigenti scolastici in casi simili dovrebbero essere più austeri, ma la critica pruriginosa opposta è altrettanto condannabile. Infatti è proprio questa l'occasione per mostrare, non già i progressi della didattica e gli straordinari risultati conseguiti nell'affanno quotidiano, come hanno tentato di fare a Siracusa, ma le difficoltà giornaliere, lo stato di abbandono dei docenti, del personale, degli alunni, compresa la mancanza di fondi per pagare i supplenti e la quasi totale assenza di sicurezza antisismica degli edifici, mostrando pure i conto correnti delle tasse a carico delle famiglie per la mensa, le uscite didattiche, i laboratori, la cancelleria e perfino per la carta igienica.