Pensioni Quota 96:
L’ennesimo no al pensionamento dei Quota 96
della Scuola di Massimo Calamuneri, The Blasting News 21.3.2014 Continua l’ondata di indignazione e malcontenti per la mancata risoluzione del caso pensioni Quota 96 Scuola, col no opposto dalla Ragioneria di Stato, in combinato alla reiterata miopia di Renzi, ad aver costituito a tutti gli effetti la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Direttamente dal blog del Movimento Quota 96 giunge infatti la calendarizzazione di una serie di proteste, manifestazioni e presidi permanenti davanti alla principali sedi istituzionali che saranno messi in atto nei giorni e nelle settimane a venire; tra i più clamorosi, manovre di incatenamento davanti alle sedi Rai e presidi permanenti dinnanzi a Montecitorio. A far salire la tensione le dichiarazioni rilasciate dai COBAS, che si schiereranno a fianco di Quota 96 e personale ATA affinchè il caso pensioni Quota 96 Scuola possa chiudersi in favore dei diretti interessati. Nonostante la Ragioneria abbia addotto delle motivazioni di natura economica, l’impressione corrente è che dietro la mancata chiusura della vicenda pensioni Quota 96 Scuola e all’ennesimo no opposto alla proposta di legge della Ghizzoni si celi una precisa volontà politica. Eppure, la cifra necessaria ad autorizzare il pensionamento dei Quota 96 della Scuola (450 milioni di euro circa) potrebbe facilmente essere ricavata mettendo da parte una minuscola quantità delle risorse che Cottarelli sta tentando di ricavare in sede di pianificazione della spending review 2014; certo la materia è delicata e non ci sogneremmo mai di insegnare a qualcuno il proprio mestiere, ma la sensazione è che un tentativo in tal senso non sia nemmeno stato progettato. Al di là dell’aspetto prettamente economico, continuare a negare il pensionamento ai Quota 96 significa inoltre sbarrare la strada all’ingresso di un ‘popolo’ di nuovi docenti e dunque impedire il ricambio generazionale.
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