Decreto scatti, la Camera chiude
di A.G. La Tecnica della Scuola 17.3.2014
L’Aula riprenderà l’esame del provvedimento nei prossimi giorni. Ma
il tempo per la conversione è davvero poco: appena una settimana. Se
si approvano altri emendamenti potrebbe decadere tutto. Prosegue l’iter di approvazione del decreto legge sugli scatti stipendiali del personale della scuola: nella mattina del 17 marzo sul provvedimento, che è già stato esaminato a approvato dal Senato, si è svolta la prevista discussione generale nell'Aula della Camera. Non si hanno ancora notizie sul merito della discussione, ma le agenzie hanno fatto sapere che il proseguimento dell'esame è stato rinviato ad una seduta successiva della stessa Assemblea. Il confronto, comunque, avverrà a breve: il testo trasmesso dal Senato alla Camera, che nella sostanza è identico a quello del decreto legge n. 3 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 gennaio scorso, con l'aggiunta del comma che dà soluzione al problema delle posizioni economiche del personale Ata, deve infatti essere convertito entro il 24 marzo. Altrimenti scatterà la sua decadenza. Il M5S ha fatto sapere che chiederà lo stanziamento di “risorse aggiuntive, senza gravare per l’ennesima volta sulla scuola”. Sia per gli scatti dei docenti, per i quali occorrono 370 milioni per il 2012 e altri 350 milioni per il 2013, sia per le posizione economiche del personale Ata, per quali servono 38,87 milioni. Il problema è che l’approvazione di eventuali emendamenti minaccerebbe in modo serio l’approvazione del provvedimento generale.
“Il 17 marzo 1861, approdo di un lungo e difficile percorso di unificazione nazionale e allo stesso tempo inizio della nostra Storia comune. La ricorrenza è stata istituita come festività civile, il 23 novembre del 2012 con la legge n. 222, con l’obiettivo di ricordare e promuovere i valori di cittadinanza e riaffermare e consolidare l’identità nazionale attraverso la memoria civica. Per le scuole di ogni ordine e grado – a partire dall’anno scolastico in corso – sono previsti dall’art. 1, percorsi didattici, momenti di riflessione, iniziative e incontri celebrativi. Iniziative che hanno il fine di far conoscere gli eventi e il significato del Risorgimento, nonché di meditare sulle vicende che hanno condotto all’Unità nazionale, alla scelta dell’Inno di Mameli e della bandiera nazionale e all’approvazione della Costituzione, anche alla luce della storia europea. Il comma 2 prevede l’insegnamento dell’Inno di Mameli e dei suoi fondamenti storici e ideali. La scuola infatti è più di ogni altra istituzione il luogo deputato al consolidamento di radici e principi comuni per la formazione e l’evoluzione dell’unità nazionale. Nell’ambito del proprio ruolo, il Ministro Francesco Profumo ha invitato tutte le istituzioni scolastiche ad organizzare giornate di studio, dibattiti e convegni scientifici. Ma anche occasioni ricreative, aperte alla partecipazione delle famiglie e con l’ambizione di coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini. Tutto questo nel pieno rispetto dell’autonomia didattica e in collaborazione con Enti locali, Associazioni territoriali e Consulte provinciali degli studenti. Alla luce delle esperienze delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, in cui gli alunni con i loro insegnanti sono stati protagonisti assoluti per numero, qualità e creatività di proposte, si invitano le istituzioni scolastiche a inviare (alla casella di posta: celebrazioni.17marzo@istruzione.it) gli eventuali materiali didattici prodotti anche per la ricorrenza del 17 marzo per consentire una condivisione delle esperienze e delle opportunità educative vissute.
I materiali ricevuti
saranno pubblicati in questa sezione web del portale del ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Un archivio
virtuale in cui conservare la memoria di questa grande emozione
comune, per mantenere vivo lo spirito condiviso dell’identità
nazionale.
|