Scuole, è ancora caos per i nuovi presidi:
il ministero blocca le nomine in Lombardia

Un nuovo capitolo della vicenda cominciata con l'annullamento del concorso per la sola Lombardia. I vincitori si erano ritrovati in Regione per le nomine, ma Roma ha rinviato a settembre l'entrata nei ruoli

di Tiziana De Giorgio, la Repubblica di Milano 7.3.2014

Concorso per dirigenti scolastici ancora nella bufera: il ministero dell'Istruzione blocca le nomine dei presidi che hanno superato le prove ed è caos a Palazzo Lombardia. I 355 insegnanti che hanno superato il test - indetto in ambito nazionale due anni fa e annullato in Lombardia per via delle buste trasparenti - erano sono stati convocati in Regione dalla Direzione scolastica per firmare il contratto ed entrare in servizio lunedì prossimo. Improvvisamente il Miur rimanda tutto a settembre, però, con una comunicazione arrivata da Roma quando sul sito erano già state pubblicate le liste con l'assegnazione dei posti e le convocazioni per la firma del contratto erano già state effettuate.

La conferma è arrivata dal ministro Stefania Giannini: i vincitori "possono stare tranquilli", ha detto, "perché firmeranno subito il loro contratto, avranno le loro sedi assegnate, inizieranno subito la loro formazione ed entreranno in servizio il primo settembre con il nuovo anno scolastico". La decisione ha scatenato l'ira dei vincitori, stremati da mesi di ricorsi, polemiche, ricorrezioni di compiti e prove da ripetere. Secondo il ministero gli incarichi assegnati a pochi mesi dalla fine della scuola comporterebbero "il conseguente allontanamento dall'insegnamento scolastico ad anno iniziato, con ripercussioni negative sulla continuità didattica" e dunque sullo svolgimento delle valutazioni finali e dell'esame di Stato. I vincitori del concorso sono docenti che dalla settimana prossima sarebbero stati dirottati su quegli istituti orfani di preside e mandate avanti da un reggente (una situazione in cui si trovano la metà delle istituzioni scolastiche lombarde).

Nei giorni prossimi le singole scuole avrebbero dovuto nominare supplenti per portare le classi rimaste senza insegnanti fino agli scrutini di giugno. Nei licei storici milanesi la media è di un buco di due docenti per scuola; dal Berchet al Parini, dal Leonardo da Vinci al Manzoni. In alcune, come al classico Carducci, gli insegnanti da sostituire sono anche di più, la maggior parte del triennio e in commissione d'esame di maturità.

Nei giorni scorsi erano state numerose le lamentele partite da studenti e famiglie, soprattutto di chi frequenta l'ultimo anno delle superiori e deve sostenere l'esame di Stato, che chiedevano alla Direzione scolastica di rimandare tutti gli spostamenti dopo la fine dell'anno scolastico.