Tar e ministro Giannini fermano di Corrado Zunino, Repubblica La scuola siamo noi 26.3.2014 ROMA - Le discutibili abilitazioni nazionali in questi giorni sono tornate sul tavolo del ministro Stefania Giannini. Le hanno comunicato che il Tribunale amministrativo del Lazio ha già concesso quattro sospensive sui ricorsi (tanti) fatti da candidati di tutta Italia. Un tribunale amministrativo che consente a quattro candidati di rifare la prova è un fatto, in attesa del Consiglio di Stato, che non si può minimizzare. Francesco Mores, il primo caso, ha visto fermare la decisione presa dalla commissione per le abilitazioni a professore di seconda fascia per il settore concorsuale 11a4: Scienze del libro e del documento e Scienze storico-religiose. Il curriculum di Mores, che aveva prodotto diverse pubblicazioni sulla storia del cristianesimo, deve essere rivalutato. Entro sessanta giorni. Lo hanno detto i giudici amministrativi della Terza sezione. E sarà un'altra commissione a rivalutare. Sempre la Terza sezione del Tar del Lazio ha bloccato la decisione di non abilitare Stefano Benussi nel settore chirurgia-cardio-toraco vascolare. La commissione, nonostante il parere positivo di tre commissari su cinque, aveva bocciato l'aspirante prof (di prima fascia, quindi ordinario). Il Tar ha ordinato la rivalutazione del giudizio. E così è accaduto per quel giudizio non gradito, "accettabile", dato dai valutatori sulla professoressa Greta Tellarini, Diritto commerciale della navigazione. Da riformulare. Infine, il Tar si è espresso sul tentativo di Marco Gentile di diventare docente di seconda fascia di Storia medievale: è stato bocciato, ingiustamente. I quattro giudizi su citati sono tutti da rivedere, ha detto il Tar del Lazio. Tutti da nuove commissioni. La grande abilitazione scaccia-esami tarocchi, nelle intenzioni dell'ex ministro Gelmini e dei suoi suggeritori, è diventata nuovo cibo per avvocati. E materia per paralizzare l'arruolamento degli insegnanti nelle università italiane. Le intenzioni del ministro Giannini sul tema le ha rivelate lei stessa lo scorso 10 marzo, all'Università di Pavia. Ha detto: "La complessa vicenda delle abilitazioni scientifiche nazionali reclama chiarezza. La chiedono le università in attesa di reclutare, la chiedono i candidati, in attesa di entrare nei ruoli della docenza, forse la chiedono anche alcuni commissari, almeno quelli (la maggior parte spero) che non hanno scambiato il rilascio di una patente di guida con la messa in moto di una Ferrari. Posso indicare con precisione un metodo: non resta che restituire i diritti strappati nel presente. Sto pensando seriamente a una riapertura per l'accesso alla seconda tornata concorsuale. E poi, nel futuro, immagino un meccanismo semplice che dia garanzia di continuità. In altri termini, non mi sento di garantire un terzo concorsone abilitante". |