Riforma pensioni, quota 96 scuola, C'è già chi parla di occasione mancata per riformare le pensioni. I recenti provvedimenti del governo Renzi hanno trascurato la materia previdenziale. di Marcello Tansini, webmasterpoint 15.5.2014 La riforma della pensioni appare ingessata. La sola novità di rilievo degli ultimi tempi va cercata nel via libera la prepensionamento dei dipendenti pubblici più anziani, anche se non favorita dal ricambio generazionale. Per il resto non è stata ancora individuata la via d'uscita né per gli esodati e né per i cosiddetti quota 96 del mondo della scuola, impossibilitati ad andare in pensione per via della legge Fornero che non ha riconosciuto le particolarità del calendario scolastico. E anche nei recenti provvedimenti per il rilancio del mercato del lavoro non c'è stata traccia della materia previdenziale. Tutto è rimasto fermo e gli appuntamenti con il cambiamento sembrano rinviati al prossimo anno. Il premier Matteo Renzi ha promesso interventi agevolativi per chi percepisce assegni inferiori a 1.000 euro al mese. Ma quali sono i punti centrali del decreto lavoro che nelle intenzioni del governo Renzi dovrebbero consentire l'abbattimento del tasso di disoccupazione? Contratti a termine rinnovabili fino a cinque volte in tre anni (nella prima stesura si parlava di otto volte). Eliminata la necessità di specificare la cosiddetta causale. I dipendenti a termine devono essere al massimo il 20% degli assunti. Per chi va oltre è prevista una multa e non l'obbligo di confermare il lavoratore a tempo indeterminato. Resta la formazione pubblica per gli apprendisti. Anche le aziende possono farsene carico. In generale le Regioni hanno 45 giorni per rendersi disponibili a garantire i corsi. Le imprese con più di 50 dipendenti potranno assumere nuovi apprendisti solo se confermano a tempo indeterminato almeno il 20% di quelli che hanno già a libro paga. Il congedo di maternità concorre a determinare il periodo di lavoro necessario a conseguire il diritto di precedenza nel caso di assunzioni nei 12 mesi successivi la fine del contratto. Sale dal 25 al 35% lo sconto sui contributi per i contratti di solidarietà. Il Ministero del Lavoro individuerà i criteri per selezionare le imprese che avranno diritto a questa agevolazione. Decreto a parte, c'è la la proposta di Renzi di chiamare al servizio civile 100.000 giovani l'anno tra i 18 e i 29 anni per 8 mesi, prorogabili di altri 4. |