Quota 96: prospettive attuali.
Nuovi tempi di approvazione dell’emendamento dei
Quota 96 della scuola: di Marianna Quatraro, Business on line 19.7.2014 E’ slittato ancora il voto sull’emendamento dei Quota 96 e, considerando che la riforma della Pubblica Amministrazione che sarebbe dovuta arrivare in Aula martedì 22 luglio è stata prorogata e il caso Quota 96 rientra in essa, bisognerà attendere una nuova data per capire quale sarà davvero il futuro dei pensionandi della scuola. Si tratta di circa 4mila insegnanti che, pur avendo maturato i requisiti pensionistici due anni fa, sono rimasti bloccati al lavoro per effetto delle norme Fornero ma, finalmente, entro il prossimo mese, se tutto procede velocemente secondo i tempi previsti, potranno andare in pensione. Il voto dell’emendamento dovrà comunque concludersi entro il prossimo 23 agosto altrimenti c’è il rischio che bisognerà rifare tutto e per il mondo della scuola in attesa si tratterà di dover aspettare ancora un altro anno, visto che dal primo settembre parte un nuovo anno scolastico. Ma se l’annuncio dell’emendamento pronto per i Quota 96 ha scatenato commenti positivi e di ‘liberazione’, ora, a distanza di qualche giorno, molte cose sono cambiate, innanzitutto per le continue proroghe per l’approvazione di un emendamento che sembrava dovesse essere approvato subito, e poi per altre perplessità scaturite dopo un’attenta lettura del testo. I dubbi riguardano i due anni di contributi ultimi versati in più che saranno considerati nel calcolo della pensione finale secondo il sistema contributivo, dando quindi un minor assegno finale; e il TFR. Se anche l’emendamento fosse approvato e i 4mila i pensionandi della scuola riuscissero ad andare in pensione entro agosto, non riceverebbero subito la liquidazione ma quest’ultima sarà erogata solo al momento dell'uscita secondo i tempi definiti dalla Legge Fornero, per cui si potrebbero attendere due o addirittura quattro anni prima di riceverla, il che risulta decisamente paradossale, tanto che il M5S è pronto a presentare modifiche in merito. Ad annunciarlo l'on. Marzana che su Facebook ha postato ‘Il Movimento 5 stelle richiede che il diritto alla pensione e al trattamento di fine servizio siano riconosciuti senza se e senza ma! La questione del personale della scuola danneggiato dalla Riforma Fornero deve essere risolta nel Decreto sulla Pubblica Amministrazione concedendo di andare in pensione il primo settembre 2014 e corrispondendo il TFS secondo le precedenti norme. I diritti lesi devono essere ripristinati pienamente non a metà’. |