Renzi affossa la Spending review Il Fatto Quotidiano 31.7.2014 Mentre in Senato va in onda la maratona su riforme e canguri, tra le mani di Matteo Renzi scoppia una grana ben più sostanziosa: lo sfogo di Carlo Cottarelli, commissario straordinario alla spending review, sulla “pratica di autorizzare nuove spese indicando che la copertura sarà trovata attraverso future operazioni di revisione della spesa”. Con conseguenti voci, riportate oggi da diversi quotidiani, sulle possibili dimissioni dell’economista ex Fmi chiamato nell’ottobre 2013 dall’allora premier Enrico Letta per “razionalizzare” – leggi falciare e sfrondare – la spesa pubblica. E se per il Pd Debora Serracchiani parla al Tg3 di una “difesa personale” di Cottarelli dopo l’esortazione di Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera di “battere un colpo”, in realtà la questione è tutta politica. Ed è il culmine di un rapporto tormentato tra il premier ansioso di mostrare risultati e il tagliatore della spesa pubblica. Tutti dossier confezionati da Cottarelli sono rimasti nei cassetti, tanto che il 15 luglio uno dei componenti del suo gruppo da lavoro, Riccardo Puglisi, ha lanciato il sasso sulla prima pagina del (di nuovo) Corriere della Sera: “Dove sono finiti i 25 documenti pdf che contengono le relazioni finali dei gruppi di lavoro della spending review?”. Consegnati a marzo, spiega Puglisi, “sembra che siano rimasti chiusi in qualche (virtuale) cassetto”. Dopo il post di Cottarelli sul suo blog, il conflitto emerge alla luce del sole. “L’iter sui quota ’96 (lo sblocco di 4mila pensionamenti nella scuola, una delle spese anticipate chiamate in causa cdal Commissario, ndr) è avvenuto tutto alla luce del sole” replica il ministro per la Pubblica amministrazione, Marianna Madia all’Ansa. Madia ricorda come sulle coperture il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia, avesse preannunciato le garanzie quasi un mese fa. Ma non è solo il Pd a mal digerire l’azione dell’economista. ”Sulla spending review ci aspettavamo alcune risposte che non sono arrivate: il taglio di 5,4 miliardi della spesa a oggi non c’è”, afferma Daniela Santanchè (Forza Italia). “Sulla vicenda Cottarelli io personalmente ritengo che tagliare la spesa sia la cosa più politica che ci sia e quindi sarebbe bene che la facesse il Governo e il parlamento, non Cottarelli”. |